Ogni stile educativo ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Ma era meglio, secondo voi, come si educava una volta? L’approccio migliore lo stabilisci in base a ciò che consideri prioritario, a cosa vuoi ottenere come genitore e quale pensi sia il ruolo di un genitore nei confronti dei propri figli.
Mettere in discussione se stessi
Ogni genitore in difficoltà mette in discussione il proprio operato. Per difficoltà intendo di tutto: dal figlio/a che cade nel mondo della droga, al figlio/a che non studia o si rifiuta di andare a scuola, al figlio/a che non vuole avere amici e sta tutto il giorno in casa, al figlio/a che risponde male, al figlio/a che sta ore davanti alla PlayStation. Potrei fare una lista lunghissima di situazioni nelle quali i figli si comportano diversamente da come noi genitori vorremmo e, accade una volta, accade due volte, accade mille volte, ci si arrabbia, e si mette in discussione il proprio operato con la frase: “Forse, se avessi agito diversamente, non saremmo a questo punto. Forse era meglio come si educava una volta”.
Il metodo educativo è molto cambiato
Spesso anche tra genitori c’è l’accusa “se tu non facessi così”, “se tu non fossi sempre permissivo/a” ma anche “se tu non fossi sempre troppo rigido/a”. Ecco che, attraverso le accuse reciproche, si mette in discussione l’operato e ci si chiede se, il cambiamento che è avvenuto nel mondo dell’educazione dei figli, sia stato opportuno o sia stato sbagliato.
Intanto è bene dire e confermare che il metodo educativo è cambiato. Se penso a come i miei nonni (nati nei primi del 900) hanno educato i miei genitori, e lo confronto a come i miei genitori hanno educato me, e se lo paragono a come io ho educato i miei figli, beh, le differenze ci sono e sono molto evidenti.
Qual era l’obiettivo principale del metodo educativo dei miei nonni? Ottenere ubbidienza. Il rapporto era con i genitori-padroni che dicevano ciò che i figli dovevano fare, senza discussioni, senza confronto, senza dialogo. I figli-sudditi, erano obbligati ad eseguire, senza discutere, senza mettere in discussione e, anche senza chiedere spiegazioni. La risposta alla dimanda “perché devo fare questa cosa?” era “perché lo dico io”. Punto.
Vantaggi del metodo educativo autoritario
Quali erano i vantaggi del metodo educativo autoritario?
- Il genitore aveva il controllo totale sulla situazione.
- Il genitore cresceva ammaestrando i figli pretendendo e ottenendo l’ubbidienza attraverso ogni modo: le botte, i ricatti, le punizioni, etc…
- Ogni metodo era lecito per i genitori pur di ottenere che i figli si piegassero all’ubbidienza.
Andava tutto liscio? Ovviamente no. Questo metodo è apparentemente di semplice applicazione se hai dei figli che si fanno piegare, che accettano il ruolo di sudditanza. Ma se hai un figlio o una figlia un po’ ribelle e che vuole esprimere la propria personalità, lo scontro è terribile e ci sono stati figli cacciati di casa perché insubordinati, e figli fuggiti da casa per disprezzo verso i genitori.
Il prezzo da pagare con il vecchio metodo educativo
È bene chiarire subito un aspetto: se decidi di educare con i vecchi metodi, il rapporto d’amore, l’empatia, lo scambio, il “raccontami com’è andata la giornata”, l’affettuosità, non sono contemplati. Sono inutili smancerie che nulla hanno a che fare con l’ubbidienza. Ti ricordo che i nostri nonni davano dal Voi ai loro padri. Alcuni sostengono che era una conferma del rispetto che c’era verso i genitori ma, a mio avviso, più che di rispetto si tratta di timore che crea un enorme distacco affettivo. Il rispetto non può essere preteso e imposto.
Non puoi pensare di avere dei figli che seguono a bacchetta ciò che dici e ciò che vuoi e, tra voi, si venga a creare un grande rapporto di intimità e condivisione. No, o l’uno o l’altro.
Se vuoi un rapporto amorevole devi fare alcune cose, se vuoi un rapporto d’ubbidienza devi farne altre.
La lotta di potere tra genitori e figli
In molte case c’è in atto una lotta di potere. Chi ha ragione esercita il potere sull’altro. Si grida di più per avere potere sull’altro ed esercitare un potere sull’altro. Se io dico e tu fai, senza discutere, io ho il potere su di te, ma se io dico e tu NON fai, io non riesco ad esercitare il potere, e quindi TU hai il potere su di me, hai il potere di uscire dal mio controllo, dalle mie imposizioni, dai miei ordini.
Se si utilizzano i vecchi metodi educativi, inevitabilmente, c’è chi esercita un potere e chi lo subisce.
I genitori non sanno come procedere
Il problema non è stabilire se era meglio come si educava una volta o come si educa oggi: il vero problema è che i genitori (la maggior parte dei genitori) non sanno come si educa, cioè, come avere un ruolo educativo, pur con metodi diversi, pur con una relazione diversa, pur attivando l’amore e l’empatia.
Molti credono che per essere genitori diversi da quelli di una volta, non si debba più educare. È sbagliato. Il ruolo educativo rimane, è il metodo che è cambiato, è come agisci che ha subito un’evoluzione.
Se un genitore pensa che per educare in modo moderno i figli si debba dire di sì a tutto, di fatto ha dismesso il proprio compito e il proprio ruolo.
Cosa è cambiato con il metodo moderno?
Se si desidera educare i figli con metodi attuali, occorre dedicare del tempo all’insegnamento dell’empatia. Non è mai stata insegnata nelle epoche passate. Non era necessario. Ai genitori non importava dare empatia e non importava insegnare empatia.
Se ora i genitori vogliono una relazione empatica, devono insegnare l’empatia, ma come si fa? Quanti genitori sanno farlo? Quanti, anche solo, ci hanno pensato? Se le generazioni precedenti non lo hanno fatto, i genitori attuali non hanno vissuto su di sé questo tipo di esperienza.
Una volta si pretendeva che i figli aiutassero in casa: (maschi e femmine con occupazioni differenti) aiutavano perché gli veniva imposto, ordinato, in modo categorico. Questo approccio è utile? È utile se quello che vuoi è sgravare del lavoro per te ma dal punto di vista educativo, imporre, ordinare, ha un’utilità? Nessuna, perché i figli agiscono per paura delle punizioni senza comprendere l’importanza di contribuire al bene comune.
Una cosa è farlo controvoglia perché me lo ordini, altra cosa è farlo perché comprendo che è giusto farlo. È ben diverso.
I danni del vecchio metodo educativo
Chiedo a coloro che nelle difficoltà pensano che era meglio come si educava una volta: se era meglio educare con il solo obiettivo di ottenere ubbidienza, senza scambio, dialogo, confronto ed empatia, perché quelle persone hanno cambiato lo stile educativo con i propri figli? Perché non hanno messo in atto i metodi coercitivi che hanno vissuto a loro volta?
Mio papà non mi ha mai detto “bravo” a parole in vita sua. Se avessi ritenuto che questo approccio fosse stato ottimale, a mia volta avrei continuato con lo stesso atteggiamento nei confronti dei miei figli. Se ho applicato un approccio diverso è perché, quei suoi silenzi, mi crearono un vuoto che non ho voluto far vivere ai miei figli.
Quanti attuali genitori da bambini hanno odiato il cibo perché avevano dei genitori che “o mangi tutto ciò che hai nel piatto o stai li seduto fino a che non hai finito”? Quei bambini, una volta divenuti adulti, se avessero apprezzato quell’approccio, lo avrebbero applicato con i propri figli. Invece no. Nella maggior parte dei casi, con i propri figli hanno deciso di avere un atteggiamento e un approccio più conciliante.
Perché? Perché le sofferenze che si sono vissute sulla propria pelle non ci sembra giusto farle vivere ai nostri figli.
Perché tante persone che sono cresciute a schiaffoni, non hanno continuato a crescere i propri figli a schiaffoni? Perché quando hanno preso quei colpi hanno sofferto, non solo da un punto di vista fisico, ma anche da un punto di vista psichico. Uno schiaffo è prima di tutto una violenza psichica di costrizione attraverso il dolore fisico.
Dopotutto siamo diventati grandi lo stesso
Quando parlo dell’argomento di oggi, spesso mi viene risposto che sono fesserie moderne, che, dopotutto, con il vecchio metodo educativo coercitivo siamo diventati adulti, e senza particolari problemi psichici.
È vero che il vecchio approccio non ha determinato dei problemi? Quante persone adulte a cui veniva imposto di tacere da bambini, di non apparire, da adulti non hanno saputo parlare alla riunione perché hanno continuato a sentire di non contare niente? Quanti di quegli adulti vivono problemi di bassa-autostima? Quanti adulti di oggi hanno la sensazione di contare poco, di valere poco, di non essere all’altezza?
Quanti adulti di oggi hanno problemi di relazione tra partner o con i figli perché sono, chi più chi meno, un po’ anaffettivi non avendo avuto quel trasporto umano che avrebbe dato loro il calore necessario per vivere felici?
Quanti adulti di oggi non ricordano la propria infanzia con gioia e felicità?
Quanti adulti di oggi non riescono a controllare la propria ira, la propria impulsività?
Quanti adulti di oggi nutrono risentimento nei confronti di uno dei propri genitori?
9 competenze del genitore moderno
Crescere con amore i figli non significa NON educare. Al contrario, significa avere la capacità di guidare senza imporre ottenendo una collaborazione consapevole dove tutti si sentono rispettati.
Cosa implica? Quali capacità occorre sviluppare?
- Occorre sviluppare un modo diverso di pensare non più improntato su logiche di potere. Occorre essere convinti che il vecchio approccio è più rapido ma ha conseguenze nefaste.
- Occorre sviluppare la capacità di negoziare che significa saper valutare altre opzioni oltre a quelle che vorresti tu e quelle che vorrebbero i figli per riuscire a trovare delle vie di mezzo che possano soddisfare entrambi.
- Occorre sviluppare la capacità di ascoltare per capire l’altro. Occorre sviluppare la capacità di ascoltare attraverso un reale ascolto e non solo per far finta di ascoltare per poi iniziare il proprio monologo.
- Occorre sviluppare la capacità di capire quando è meglio soprassedere e quando invece è indispensabile mostrare fermezza.
- Occorre sviluppare la capacità di chiedere scusa e di perdonare perché il vecchio metodo prevedeva “questa me la lego al dito!”.
- Occorre sviluppare la capacità di capire i reali bisogni dei tuoi figli, le loro esigenze prioritarie.
- Occorre sviluppare la disponibilità a dedicare tempo al dialogo nonostante le vite super frenetiche.
- Occorre sviluppare la capacità di non criticare tutto ciò che è diverso da come sembra giusto e corretto a noi adulti. La sua musica non ti piace? Va bene, ma ricorda che la tua non piaceva ai tuoi genitori. Ogni generazione non apprezza la musica delle generazioni seguenti ma non per questo devi dirgli che fa schifo!
- Occorre sviluppare la capacità di parlare con un tono che non sia da “io ora ti insegno come si vive” con quelle paternali che tanto infastidiscono i giovani e che li inducono a creare un muro di non ascolto.
Come vedete, se si vuole educare in modo diverso da come facevano i nostri nonni occorre imparare un po’ di cose e chi non raccoglie i frutti sperati, chi è in difficoltà nell’educare i propri figli, è perché qualcuna di queste cose non la sta applicando o l’ha fatta male raccogliendo pessimi risultati.
Decidere con coerenza
I genitori pensano che era meglio il vecchio approccio educativo quando si sentono inefficaci, quando vedono che i propri sforzi non portano risultati.
È davvero così? Sei davvero poco efficace? È davvero più efficace il vecchio metodo? Dipende! Se punti lo sguardo dell’efficacia sulle scarpe riposte nel ripostiglio, probabilmente è più efficace il metodo coercitivo che attraverso l’intimidazione, il ricatto e la paura riesce a ottenerlo subito il risultato.
Se per te, essere efficace significa insegnare a voler mettere le scarpe al loro posto perché è meglio, perché è più in ordine, perché è più rispettoso per il convivere tutti insieme nel rispetto degli spazi altrui, allora quel vecchio metodo ha delle lacune e ci vuole un approccio diverso.
Il vecchio metodo dà soddisfazione al genitore nell’immediato ma alla lunga può fare grandi danni. L’approccio moderno (prevede un metodo quindi non è un “fai come vuoi, come ti viene e speriamo che funzioni”) semina per formare e costruire un adulto sano, sicuro di sé, sereno e fiducioso.
Cosa è meglio? Aspetta ad ogni genitore rispondere.
Fabio Salomoni

