A casa nostra vige la regola che ad apparecchiare e a sparecchiare, ci pensano i ragazzi. 

Chi sparecchia deve anche mettere in lavastoviglie i piatti ed il resto di ciò che è a tavola.

Se la lavastoviglie è piena e con le stoviglie pulite, devono svuotarla.

Quindi fanno a gara per apparecchiare, cercando di scaricare all’altro, il compito di sparecchiare e l’eventuale incombenza della lavastoviglie da svuotare. 

Tutte le volte, chi deve svuotare la lavastoviglie dice la stessa frase: “Ma sempre a me tocca svuotare la lavastoviglie?”. 

Ovviamente non è così, ma è interessante osservare come, ognuno, veda la situazione sottolineando e prendendo in considerazione solo metà della verità, mentre l’altra metà viene cancellata o ritenuta irrilevante. 

Allo stesso modo, così come avviene tra i miei figli, cosa accade nella vita di coppia? Molti notano tutto ciò che fanno e sminuiscono, o tengono in scarsa considerazione, ciò che fa l’altro. Da qui la sensazione di fastidio, la lamentela, il rimprovero.

Ti faccio un esempio del pensiero di coppia molto diffuso: “Insomma. Basta! Faccio tutto io. La spesa la faccio io. Poi sono io a mettere gli acquisti nel frigorifero e negli armadietti. La spazzatura la butto sempre io e poi sono io che riposiziono i sacchetti puliti. Sono io che annaffio i fiori e curo le piante!”.

Insomma, devo sempre fare tutto io in casa?

L’elenco è perfetto, perché con ogni probabilità, sono proprio le mansioni che solitamente spettano a questa persona. Quindi non sta mentendo.

Peccato che il/la suo/a partner stia pensando: “Insomma. Basta! Devo sempre fare tutto io! Carico la lavatrice, la faccio andare, stendo il bucato. Stiro sempre io, possibile che devo sempre mettere in ordine io? Sono sempre io a dover passare l’aspirapolvere e pulire i bagni, e chi stira? Io!”.

Sono solo degli esempi, per far comprendere cosa avvenga nella mente dei componenti di molte coppie. 

Fanno la lista della spesa, ma vi inseriscono solo ciò che piace a loro.

È utile? No. È corretto? Nemmeno.

Sai cos’è tutto questo? È l’abitudine di guardare solo a ciò che manca, a osservare solo ciò che ci viene tolto, è la consuetudine di alcuni a sottolineare solo le mancanze altrui, ma il tutto è solo dal loro parziale punto di vista.

Molto probabilmente starai pensando: “Ma io faccio sia ciò che hai inserito nel primo elenco che quello che hai inserito nel secondo! Quindi faccio davvero tutto io!”.

Una mia cara amica si è lamentata per anni ed anni in questo modo. Da brava casalinga si è sempre occupata di tutto ciò che riguardava la casa, tenerla pulita ed in ordine, fare la spesa, cucinare, lavare e stirare.

Quando discutevano, faceva l’elenco delle sue incombenze, le menzionava tutte e con ragione.

Semplicemente non considerava che in una vita di coppia vi sono molte altre cose di cui occuparsi tra cui: i colloqui con le maestre, le riunioni condominiali, andare in posta o in banca, tenere una contabilità familiare, ricordarsi e provvedere alle scadenze amministrative (bollo auto, tasse, spese condominiali, tassa rifiuti… etc).

Ovviamente suo marito si lamentava di doversi occupare di tutto e quando uscivamo, mi propinava il suo elenco d’incombenze.

La verità stava nel mezzo.

Dopo molti anni si sono separati e hanno scoperto che la loro “lista delle occupazioni” non era completa. Scoprirono di dover aggiungere al loro elenco anche molte altre cose di cui si era sempre occupato il/la partner.

Riconobbero che da sposati si erano spartiti le incombenze, lasciando al partner proprio quelle che consideravano più noiose o meno affini alle proprie capacità.

Spesso capita che, dopo, si apprezzino cose che prima non si riusciva a notare.

In casa nostra sto tenendo un conteggio delle volte che svuota la lavastoviglie Alessandro e delle volte che lo fa Giada… la prossima volta che si lamenteranno, farò vedere che sono più o meno alla pari. 

 

Fabio Salomoni