Dire le cose nel modo giusto è fondamentale… ed è tutta una questione di volontà.

Sono strano io, o capita anche a te, di avere attorno qualcuno che fa delle cose che ti danno fastidio?

Mia figlia, quando svuota la lavastoviglie, butta le posate nel cassetto, dove ci sarebbero gli scomparti per suddividere, coltelli, forchette, cucchiai, però non lo fa.

Alessandro, mio figlio, quando fa colazione non riesce proprio a sistemare la tazza usata ed il cucchiaino in lavastoviglie.

L’altro giorno durante una sessione di coaching, un ragazzo riferendosi alla compagna mi ha detto: “…e quando fa così mi dà sui nervi”.

Quindi tutti, chi più chi meno, viviamo delle situazioni che ci infastidiscono.

È chiaro che in tutte queste situazioni, possiamo lavorare su noi stessi, al fine di trasformare fastidio o rabbia, in stati d’animo più sereni; ma possiamo fare anche altro.

Ti è mai capitato di incontrare vecchi compagni di scuola o amiche di quando eri adolescente e, chiacchierando del più e del meno, ecco saltare fuori la rivelazione che “Se me lo avessi detto”… “Se me lo avessi detto, avrei detto sì, perché anche tu mi piacevi”, “Se me lo avessi detto, avremmo risolto e fatto la pace”.

Quindi, i problemi sono due:

  1. Non si parla con le persone, non ci si esprime, spesso condizionati da ipotesi negative, e per quanto riguarda l’argomento di oggi, non si dice all’altra persona che quella certa cosa ci dà “sui nervi”
  2. In quei casi dove si decide di sfidare la sorte e ci si espone parlando, ci si accorge che se si sbaglia la modalità, se si usano le parole sbagliate, si rovinano i rapporti

Quindi, come dire le cose nel modo giusto?

Durante i corsi spiego numerosi strategie e accorgimenti, ma un primo consiglio che mi sento di dare è: senza collera, come una chiacchierata tra amici: “Senti, vieni qui, ho una cosa da dirti…”.

Altro aspetto fondamentale è assumerci la responsabilità di ciò che proviamo e quindi evita di dire che Lui o Lei fa una cosa fastidiosa che ti fa arrabbiare, ma confida  che Tu provi fastidio quando fa quella certa cosa e chiedi di poterti aiutare nel gestire quello stato d’animo, agendo diversamente.

Questo secondo accorgimento cambia molto la situazione perché l’altra persona non si sente sbagliata o sotto accusa, ma sente da parte tua una richiesta di aiuto.

Non è nel ruolo di imputato, sotto accusa, ma può assumere il ruolo di salvatore, aiutandoti e venendoti incontro.

Riassumendo:

  1. Diglielo
  2. Senza collera
  3. Fallo nel modo giusto

Molti si aspettano che per comunicare bene occorra effettuare grandi modifiche e magie linguistiche, ma come vedi saper comunicare significa applicare delle sfumature che rendono il tutto un capolavoro.

 

Fabio Salomoni