Come decidere gli studi dei figli? Inizio con l’anticipare la critica che diversi lettori fanno al titolo: i genitori non decidono gli studi dei figli ma li accompagnano nella scelta.

Come procedere in questo affiancamento alla scelta della scuola superiore?

La scelta della scuola non determina la vita

Tra poco darò una serie di punti, un decalogo, ma prima di dire delle cose ai nostri figli, dobbiamo comprendere alcune cose noi adulti: la scelta dell’indirizzo scolastico è importante ma oggi la flessibilità vince sulla solidità e la staticità. Cosa intendo dire? Che una volta l’idea prominente era di studiare per prendere un diploma o una laurea che consentissero di trovare un posto di lavoro per la vita, fino all’età pensionabile.

Oggi non è più così e, se noi passiamo questa idea obsoleta, facciamo un danno ai nostri figli. Ciò che si studia non è detto che sia in funzione del lavoro che si farà perché la vita è colma di imprevisti, le strade cambiano, le situazioni spingono a fare un’infinità di scelte e quindi, oggi più che in qualunque altra epoca, è vincente chi è pronto al cambiamento.

Quindi, ottimo aiutare in una scelta di studio, ma sempre con l’idea che non demarcherà una strada obbligata. Nessuno sa cosa avverrà quindi non dobbiamo far avvertire una pressione con l’idea che la scelta condizionerà il resto della vita. La scelta di un indirizzo scolastico condizionerà i prossimi anni, ma non la vita (e io ne sono un esempio).

Cosa considerare per scegliere una scuola?

Il primo suggerimento che mi sento di dare è che occorre considerare in quali materie i figli si sentono più portati e a proprio agio. Attenzione: non è determinante e potrebbe significare tutto e niente.  Una materia piace durante le scuole medie con l’insegnate X e la si potrebbe detestare alle superiori perché c’è il professore Y. Potrebbe essere vero anche il contrario : una materia che non appassionava potrebbe diventare una delle preferite.

Lascia sognare il futuro

 Un altro consiglio consiste nel consentire ai figli di prendersi un momento e sognare, pensare al futuro, immaginarsi intenti a fare qualcosa, ma non qualcosa a caso, qualcosa che riempia il cuore di gioia.

Non è semplice, perché a questa età si conosce poco del mondo. Anche noi adulti non abbiamo un’idea delle infinite possibilità lavorative che il mondo potrebbe offrirci. Ci possono essere dei lavori straordinari di cui non conosciamo l’esistenza. Però, un momento, da dedicare alle ipotesi, quelle belle, immaginando un futuro possibile, merita di avere un suo spazio accantonando la limitante concretezza.

Orientamento nella scelta della scuola

In molte scuole ci sono degli sportelli o incaricati che aiutano i ragazzi nella scelta dell’indirizzo scolastico e spesso consiglio anche di affidarsi alle attività che aiutano nell’orientamento. Un’idea la danno. Magari non aiutano a far capire cosa si vuole fare ma potrebbero aiutare anche facendo comprendere cosa NON si vuole proprio fare, ed è comunque un aiuto nell’esercizio di “scrematura”.

Informati sulle possibili scuole da scegliere

È importante raccogliere quante più informazioni possibili sulle varie scuole che entrano nella cerchia delle probabili scelte: quali materie hanno, quante ore vi dedicano. Cerca se ci sono delle chat o blog dove gli alunni scrivono le loro impressioni, i loro pareri, si confrontano tra loro e magari emerge un bel quadro.

Chiedi agli ex studenti. Parla con le persone che hanno frequentato la scuola verso cui vi state indirizzando. Durante le visite che feci accompagnando i miei figli agli open day  andai a parlare con gli studenti che stavano frequentando le scuole per farmi dire cosa ne pensano. Quando si va alle presentazioni delle scuole, gli insegnanti descrivono mondi meravigliosi, sottolineano i pregi e non rivelano i difetti e le lacune; per questo bisognerebbe fermare un po’ di alunni e parlare con loro: come sono gli insegnanti, ascoltano? Sono rigorosi? Tanti compiti? Pochi? Ci sono “casini” nella scuola? Casi di bullismo? Etc…

Scegliere una scuola difficilmente raggiungibile?

Altro aspetto di cui tener conto sono gli aspetti pratici e logistici.

Ragazzini che si alzano alle 5 del mattino per andare a scuola e poi tornano alle 4 o 5 del pomeriggio e devono fare i compiti e studiare: non è vita.

Se ciò che insegnano è la loro grande passione ne vale certamente la pena e gli sforzi li faranno sospinti dalla passione, ma se non c’è una chiara idea, proprio perché la scelta non sarà determinante per sempre sul futuro, non mi sembra il caso di costringere i figli a vivere i prossimi 5 anni costellati di grandi sacrifici anche sotto questo aspetto.

Dialoga con i tuoi figli sulla scelta della scuola

La cosa più importante è aprire con i ragazzi un dialogo. Sottolineo il fatto che una chiacchierata spesso non basta. Occorre farne 5 o 10, evitando in ogni modo di creare pressione nella scelta e decisione e di fare un terzo grado. Devono essere chiacchierate conoscitive, esplorative, occorre avere un sereno confronto. Ricordiamo che anche loro sanno di dover fare una scelta e lo vivono come un peso. Dobbiamo evitare di ingigantire il peso e dobbiamo, attraverso il dialogo, aiutarli a condividere il peso con noi. Facendolo, in molti casi riusciranno a fare più chiarezza dentro di sé.

La scelta sbagliata creerà frustrazione

Ribadisco un concetto che a mio avviso è molto importante. Scegliere la scuola giusta o sbagliata non è un discorso legato al lavoro futuro perché, come ho già detto, non sappiamo cosa ci riserverà il futuro. Il vero problema è che scegliendo la scuola sbagliata si rischia di affrontare 5 anni d’inferno, con risultati bassi, con grandi difficoltà, con momenti di sconforto per i figli e per i genitori.

A scuola cosa detestano i tuoi figli?

Mi sono accorto che spesso ci si dedica all’individuazione di ciò che piace, di quello in cui si va meglio, di quello che è maggiormente in linea con le caratteristiche del ragazzo ed è certamente giusto farlo ma non dobbiamo dimenticare di prendere in considerazione anche ciò che piace meno ed eliminarlo.

Faccio un esempio: se la materia in cui hanno maggiore difficoltà è matematica, non è la scelta migliore il considerare proprio un liceo scientifico dove la matematica è la materia di punta che richiederà il maggior numero di ore, di studio, di compiti, di esercizi.

Te lo dico perché mio figlio aveva qualche difficoltà in matematica e ha scelto proprio il liceo scientifico facendo poi molta fatica per stare in pari. C’è riuscito, non ha mai avuto matematica a settembre, a volte grazie alle ripetizioni, a volte grazie al fatto che è un caparbio e si è impegnato, ma la sua scelta è stata poco coerente con le sue inclinazioni e lui stesso ha ammesso che se avesse optato per il liceo classico avrebbe fatto meno fatica.

Quindi spendi un po’ di tempo non solo chiedendo “cosa gli piace” ma anche “cosa non gli piace o cosa gli piace meno”.

Errori da evitare nella scelta della scuola

Di certo, la scelta della scuola deve essere una scelta ponderata e consapevole. Non possiamo improvvisarla.

Scelte come “Vado in quella scuola perché ci vanno anche Alfredo e Carlo che sono i miei amici” non è una buona scelta.

Anche la scuola scelta perché l’ha consigliata il parente, il prete o la panettiera, non è una scelta dettata dalle proprie idee e dalle proprie aspettative. È l’errore che feci io: mio zio mi disse che se avessi frequentato la scuola di ragioneria, una volta conclusa, un posto di lavoro mi avrebbe aiutato a trovarlo senza difficoltà e così, su caldo invito dei miei genitori, mi iscrissi a ragioneria e, se c’è una cosa che detesto, è dedicarmi a tutto ciò che riguarda la contabilità. Ma, li per li, mi sembrava una cosa utile, condizionato “dall’invito” dei miei genitori.

Il genitore non è d’accordo con la scelta della scuola

E se la scelta scolastica decisa dai figli non è allineata con la tua? Occorre capire, occorre scavare sui reali perché della loro scelta. Magari hanno torto nella loro scelta, magari è una scelta stupida, ma occorre accantonare il pregiudizio, occorre accantonare il nostro disappunto per riuscire a comprendere al meglio il loro punto di vista.

Solo dopo aver fatto questo ed aver ascoltato con apertura le loro motivazioni possiamo esporre il nostro punto di vista.

La scelta finale è loro. Perché, parlando con le persone che frequentano i miei percorsi di coaching, uno dei rimpianti che sento più spesso è quello di adulti che si rendono conto di aver fatto scelte sbagliate assecondando i propri genitori che ci tenevano tanto a quelle scelte li.

Noi genitori diciamo, esponiamo, ci confrontiamo, ma poi la scelta è loro. Il tutto, all’interno di un confronto sereno, dove si parla, dove ci si guarda negli occhi, dove ci si aiuta, ci si ascolta a vicenda.

Il consiglio dei professori per la scelta della scuola

Ovviamente va considerato anche il consiglio orientativo dei professori. Non è sempre azzeccato ma il più delle volte lo è, e dobbiamo tenerne conto.

I figli, a scuola, possono rivelarsi ben diversi da ciò che noi vediamo quotidianamente a casa e i professori li hanno visti per 3 anni quindi, il loro parere, va preso in considerazione.

 

Fabio Salomoni