Sembra essere la domanda del momento: come farsi ascoltare da un adolescente o da un pre-adolescente?

Nella domanda c’è la causa del problema. I genitori hanno la convinzione che i figli adolescenti debbano ascoltare, debbano dedicare la propria attenzione alle parole dei genitori.

Certamente era così quando erano più piccoli. In un’età dove sono totalmente dipendenti, si fidano e affidano ai genitori (anzi, dovrebbero fidarsi e affidarsi ai genitori) quindi il genitore dà delle indicazioni ed i figli le accettano, più o meno serenamente.

Arriva l’età dell’adolescenza.

Ma, ad un certo punto, i figli crescono e il rapporto cambia. Non hai più a che fare con un bambino. Ha pensieri propri, punti di vista propri, obiettivi propri, convinzioni proprie.

È arrivata l’età della negoziazione.

Tra i 10/11 anni e i 14/15 anni si è nella preadolescenza, ed è un’età dove l’atteggiamento da “bambini adulti” emerge sempre più.

Se il genitore è pronto e preparato a questo cambiamento, i contrasti sono rari, la comprensione reciproca è facilmente raggiungibile e la collaborazione è presente.

Ma quando il genitore agisce come se avesse di fronte ancora un bambino, sta inconsapevolmente rifiutando il processo di crescita dei figli, i quali, reagiranno con un comportamento oppositivo.

Una delle frasi che spesso mi scrivono i genitori è: “Vuole fare sempre quello che vuole”. Sì, appunto, è così, i figli raggiunta questa età, vogliono fare quello che vogliono; lo pretendono. Ci sta. Sta facendo la propria parte da adolescente.

Ti capita mai di andare in un negozio o ad una bancarella e chiedere lo sconto? Magari vai a comprare l’auto nuova e chiedi se ti fanno lo sconto, oppure se hai comprato casa, non chiedi uno sconto? Sì, si fa, ed è lecito da parte tua provare a strappare un importo migliore. È lecito da parte tua chiedere uno sconto, ed è lecito che il venditore accetti o rifiuti la tua richiesta. Se lo accoglie sei felice, se lo rifiuta non puoi arrabbiarti perché è un suo diritto decidere di rifiutarsi di farti lo sconto. È il gioco delle parti: uno ci prova, l’altro risponde sì o no.

Quindi, di cosa ci lamentiamo se i nostri figli pretendono di fare come vogliono? Stanno interpretando la loro parte di chi prova a chiedere “lo sconto”.

Qual è il compito di un genitore?

Compito di un genitore è decidere, in base alle situazioni e alle circostanze, quando assecondare le pretese e quando dire NO.

Questa è la nostra parte.
Questo è il nostro lavoro.
Questo è il nostro compito.

Capisco che sia un aspetto difficile e spesso frustrante, ma non c’è nulla di anomalo. È il normale gioco delle parti tra un figlio che “ci prova”, ed un genitore che valuta, pondera e risponde.

Cosa fare quando l’adolescente trasgredisce le regole?

Altra lamentela molto frequente con gli adolescenti, riguarda l’orario che spesso non rispettano: “Quando esce non rispetta mai gli orari”.

La prima cosa che chiedo è: Avete concordato gli orari?
Concordare gli orari non significa intimare: “Rientra per le 18. Punto!”.
Concordare gli orari significa: “a che ora pensi di rientrare?” “Quando mi va” ti dice e tu rispondi, “Ok, se non vuoi negoziare in modo adulto significa che sei ancora piccola e quindi non esci se non con il papà o la mamma che ti tengono per la manina… quindi, parlando seriamente, a che ora pensi di rientrare?”. Se stai pensando “Beh, è più o meno come faccio io ma non funziona” è perché quel “più o meno” lo rende diverso.

Mettilo in conto che loro ci provino a forzare la mano (gioco delle parti, ricordi?), e sta a noi far capire loro che non abbiamo tempo da perdere se la loro risposta è insensata. Il tutto, senza isterismi, senza urla, si sta parlando e tu, genitore e adulto,  hai il controllo della situazione.

Mettiamo il caso che risponda “Rientro alle 20” a te sta bene? Se ti sta bene chiedi subito “Me lo assicuri?” per definire con loro una sorta di patto, di impegno.

E se invece non ti sta bene che rientri alle 20? Se vuoi che rientri alle 19? Devi negoziare. Tengo una volta l’anno un corso di un pomeriggio sulla negoziazione con partner e figli.

Non hanno più l’età dove dici “rientra alle 18” e loro rispondono “si mamma, ho capito, va bene, grazie”.

Altro aspetto importante: se stabilisci una regola, se fai un accordo, stabilisci anche le sanzioni nel caso in cui trasgredisca alla regola.
Va concordato prima. Fa parte del processo di responsabilizzazione che stai insegnandogli.

Se, quando esce non rispetta mai gli orari significa che

  1. le sanzioni sono troppo blande
  2. le sanzioni non vengono assegnate quando trasgredisce le regole.

Se sono troppo blande occorre rivedere le sanzioni perché gli sia più difficile decidere di trasgredire.
Se non vengono assegnate sanzioni quando trasgredisce alle regole, significa che non ci sono le regole.

Magari non è il tuo caso, ma molti genitori per non dover vivere la lotta, gli urli, la crisi, il contrasto chiudono un occhio e non assegnano le sanzioni. Purtroppo, agendo in questo modo, danno il messaggio “Puoi fare come ti pare” e loro ne approfittano.

Spesso i genitori mi scrivono anche che le sanzioni ci sono infatti devono ricorrere continuamente alle minacce del tipo: “Ti tolgo il cellulare!”. Ma non è ciò che ho scritto poco fa. Sono contro le minacce. Detesto un rapporto genitori-figli basato sulle minacce. Significa insegnare ai figli che la minaccia è una strategia applicabile.

Non occorre minacciare il figlio adolescente

Non deve esserci alcuna minaccia, occorre far rispettare i patti stipulati in precedenza (in tempo di pace).
Ci sono regole, ci sono patti, se i figli hanno quel comportamento “X” c’è questa conseguenza “Y”. Punto. Che lo sappiano.
La sanzione è solo una conseguenza del loro comportamento.

Se non desiderano ricevere le sanzioni sceglieranno di agire in modo tale da non ricevere le sanzioni. Ma nel caso in cui trasgrediscano, dobbiamo far capire loro che la sanzione, hanno deciso essi stessi di riceverla, scegliendo di trasgredire alla regola. Loro responsabilità.

Le situazioni di contrasto possono essere innumerevoli.

Per questo tengo i corsi dove spiego ai genitori come prevenire, come affrontare, come riportare la serenità, quando si ha a che fare con un preadolescente o un adolescente.

 

Fabio Salomoni