È complicato, per un genitore, dopo che ha dato energie, tempo, denaro, ha riposto speranze, ha fatto sogni, ha dato tutto il suo amore, rendersi conto, che i figli hanno più voglia di stare con i loro amici che con lui o lei.

Ecco, che molti genitori si ritrovano in una sorta di competizione con il loro mondo, che oltretutto non conoscono, e con il quale perderanno.

Il ragazzo ha bisogno di confrontarsi con un mondo esterno alla famiglia d’origine per riuscire dimostrare a se stesso di aver raggiunto una propria autonomia.

I suoi amici sono tutto ciò che lo attrae perché hanno gusti e interessi nei quali si riconosce.

Quanto più si sentono parte del gruppo, convincendosi a vicenda che gli adulti siano ormai superflui, quanto più stanno recidendo il “cordone ombelicale”, ed è un passaggio doveroso.

Qualche genitore, per non essere estromesso dal mondo dei figli, decide di diventare amico/a dei figli stessi, addirittura alcuni iniziano a vestirsi con i medesimi outfit, frequentano gli stessi locali, iniziano ad ascoltare la stessa musica.

L’idea è che “se trova in me ciò che sta cercando altrove, non ha bisogno di staccarsi, ed io conto ancora per lui/lei”.

  • 1° problema: i figli, in questo modo, non crescono perché non hanno esperienze con i coetanei. Ai ragazzi con questi tipi di genitori viene impedito di spalancare le proprie ali di provare a volar e da soli, rendendoli avulsi dal mondo a loro più congeniale.
  • 2° problema: il genitore che si finge ragazzetto è ridicolo. Molto probabilmente i figli e i loro amici se la ridono alla grande alle sue spalle.
  • 3° problema: se sei amico, non sei genitore, ed ai figli occorre sia avere degli amici che dei genitori, ma non in una unica figura.

In questo modo entrano in crisi sia i genitori che i figli.

La difficoltà di vivere il distacco viene espresso a volte attraverso un comportamento di cecità e negazione rispetto la crescita dei figli.

I ragazzi crescono e cambiano, ma il genitore mantiene nei loro confronti gli stessi atteggiamenti, compie le stesse azioni, ha la stessa rigidità di quando erano piccoli.n questo modo, crede di conservarlo bambino e poter mantenere lo stesso rapporto.

Se i figli crescono e i genitori non si evolvono, il padre e la madre non saranno in grado di sostenerli in questa nuova fase, e continueranno a soddisfare le esigenze di quando erano piccini, ma che ora non corrispondono più ai loro reali bisogni.

Lascia che viva le esperienze da pre-adolescente ed adolescente, e adegua alla sua crescita il tuo modo di essere genitore.

 

Fabio Salomoni