Coronavirus: cosa succede in famiglia?

Il Coronavirus impazza per la penisola e nel mondo. La vita della maggior parte delle persone viene stravolta da nuove regole.

Vorrei che insieme, analizzassimo quanto sta accadendo, come spunto per osservare il comportamento dei genitori e dei figli.

Coronavirus e famiglie: cosa scrivono i genitori?

A due settimane dai provvedimenti per il Coronavirus, mi scrivono genitori esausti, arrabbiati, indispettiti per il comportamento dei figli: non ascoltano, non riconoscono l’autorità, dicono sempre “no” a tutto e pare non vogliano capire anche ciò che è evidente, anche se gli viene spiegato in tutti i modi.

La frase che dico più spesso durante il mio corso “Comunicare e Capirsi: istruzioni per genitori e coppia” è “i figli sono come sono perché hanno i genitori che hanno”. Ancora una volta ne abbiamo avuto la conferma.

Loro, i figli, ci guardano, ci giudicano e apprendono. Non apprendono dal nostro dire, dalle raccomandazioni, perché istintivamente sanno, che si può predicare bene e razzolare male, quindi guardano e giudicano il nostro agire. Cosa fanno questi adulti di riferimento?

Coronavirus e rispetto: mio figlio non riconosce l’autorità

“Mio figlio non mi rispetta; questi giovani non rispettano l’autorità”.

Da dove viene questa mancanza di rispetto? Da adulti che non rispettano l’autorità. Ogni regola, legge, indicazione viene fronteggiata, messa in discussione, contestata. Oggi, la maggior parte degli adulti, a priori ritengono che le regole siano stupide e prive di fondamento. Tutte? No, quelle che ci riguardano e limitano. Le altre regole e leggi sono giuste ed è assurdo che gli altri non le rispettino. Con queste premesse, veramente ci lamentiamo di come i nostri figli agiscono?

Una parte del corso “Comunicare e Capirsi” è dedicata alla leadership personale, perché per essere ascoltati e considerati, occorre più che essere autoritari, essere autorevoli, e per fare questo occorre conquistarsi credibilità. Allora c’è da chiedersi: perché gli inviti della politica non vengono considerati? Perché negli ultimi 30 anni hanno perso credibilità, perché hanno spesso messo regole più per il proprio vantaggio che per il vantaggio comune, perché hanno agito sulla paura da cui non può che nascere la sfiducia. Cosa fanno la maggior parte dei genitori? Mettono regole per la propria tranquillità, dal proprio punto di vista, senza considerare le esigenze dei figli e cercano di imporsi attraverso la minaccia, la paura. Nessuna differenza e stesso risultato.

Coronavirus ed emergenza: cosa fanno i ragazzi

Nell’emergenza Coronavirus, cosa fanno i ragazzi? E gli adulti?

“Gli dico una cosa e fa l’opposto, gliel’ho detto in tutti i modi ma sembra farlo apposta”. Questi figli: ribelli, dissennati, ingrati. Poi guardiamo cosa stanno facendo gli adulti durante l’emergenza Coronavirus e ti accorgi che i nostri figli sono lo specchio esatto della società di oggi degli adulti.

Quante volte ci hanno detto di stare in casa il più possibile evitando situazioni di contagio? Quante volte ci hanno detto che la situazione è grave? “Ma non è grave, io sto bene, sono in forma… e poi cosa vuoi che sia se vado a fare una bevuta con gli amici?”. Cosa vuoi che sia? Ma quando ti risponde così tuo figlio dopo che gliel’hai detto, ripetuto e spiegato in tutti i modi, davvero ti meravigli? Quanti di quegli stupidi ragazzi che si sono ammassati in discoteca sono figli di coloro che si affollano nei ristoranti, sui mezzi pubblici e nei centri commerciali?

Coronavirus e regole: mio figlio non rispetta le regole

“Mio figlio non rispetta le regole”: come ho detto in molti video e articoli, le regole sono fondamentali per la convivenza, ma sono difficili da rispettare perché ogni regola limita la libertà propria a beneficio della libertà altrui.

Molti adulti hanno una considerazione egocentrica delle regole: “sono giuste e doverose quelle che favoriscono o aiutano me e sbagliate le regole che favoriscono altri”.

Ecco che “Se io sto bene, se non ho febbre o disturbi influenzali o respiratori, se colpisce solo persone deboli ed io sono in piena salute, perché mai dovrei assoggettarmi a regole che mi impediscono di uscire di casa?”. Poi ci si lamenta di figli che sono egocentrici e considerano solo il proprio punto di vista.

Proseguo con le regole. Come dico sempre, se ci sono regole occorre anche dare sanzioni e per poter dare sanzioni, occorre organizzarsi.

Se diamo la regola ai nostri figli di non guardare la TV prima di aver terminato i compiti, ma nessuno è a casa a controllare che la regola venga rispettata, è altamente probabile che il ragazzo, accenderà la TV o giocherà a qualche videogame che lo appassiona. È un irresponsabile?

Come tutti coloro che sono andati a sciare ammassandosi in fila, come tutti coloro che sono corsi ad assaltare i treni, come tutti coloro che non si astengono dal godere di momenti di convivialità con amici.

Se mettiamo le regole dobbiamo poter vigilare ed intervenire nei confronti di chi trasgredisce, altrimenti la regola verrà elusa. Se i cinema sono aperti, la gente ci va, se i treni viaggiano, la gente ci sale, se gli impianti sciistici sono in funzione, la gente li usa. Irresponsabili? Si, gli altri, non noi. I nostri figli sono irresponsabili, non noi adulti che facciamo da esempio.

Pensano solo a se stessi

“Pensano solo a se stessi, questi giovani”… quanti adulti avranno sulla coscienza decessi di persone anziane, deboli, fragili?

Certo, noi siamo in salute, certo, il nostro organismo è in grado di contrastare il virus, e se anche non ci riuscisse, un fisico forte è in grado di rispondere bene alle terapie. Ma mentre “l’apparente sano” si fa la propria vita incurante degli altri, non pensa allo sterminio che rischia di veicolare e di cui è responsabile.

I giovani pensano a se stessi perché gli abbiamo insegnato a fare così, attraverso migliaia di piccolissimi comportamenti giornalieri.

I figli sono come sono perché hanno i genitori che hanno e perché vivono in una società di adulti che danno pessimi esempi.

Cosa puoi fare tu?

Cosa puoi fare? Al di là delle parole, spesso inutili e poco credibili, saranno i tuoi gesti, le tue considerazioni, allusioni, ogni espressione del tuo viso che rivela le convinzioni profonde che hai, questo determina il loro agire.

Se vogliamo figli migliori, iniziamo con il migliorare noi genitori.

Essere genitori è naturale, essere buoni genitori non lo è.

 

Fabio Salomoni