Sempre più persone si lamentano di non avere il rispetto dal proprio partner, proprio, da quella persona con cui condividono la vita.
Cos’è il rispetto? La parola rispetto deriva da re-spicère, guardare di nuovo, riguardare, da cui deriva anche “avere ri-guardo”, averne cura.
Noi tutti abbiamo una nostra personale mappa del mondo. Quello che vediamo, sentiamo, percepiamo, arriva al nostro cervello e, in base al nostro passato, alle nostre convinzioni, ai nostri valori, traiamo delle conclusioni e quello è, per noi, la realtà. È la nostra realtà, non è la realtà vera e propria. Questa personale realtà è definita “la mappa” e come disse Alfred Korzybski, “la mappa non è il territorio”, cioè, la mappa, la nostra idea della realtà, è solo una parziale riproduzione del territorio vero e proprio, della vera realtà.
Quindi hai una tua mappa del territorio, ciò che per te è vero e sacro, per te è così ma, ognuno ha la propria mappa del territorio e per ognuno è vera e sacra la sua.
Cos’è il rispetto?
Cos’è il rispetto? Pretendere che gli altri si rendano conto che la loro mappa è quella sbagliata? No. La pretesa è sempre una mancanza di rispetto. Il rispetto è accettare la mappa altrui? No, perché non ci sarebbe rispetto per se stessi.
l rispetto è affermare la propria mappa accettando il fatto che altri possano avere una mappa differente. Differente non significa sbagliata, significa diversa. La sua mappa è diversa dalla mia perché ha preso in considerazione aspetti diversi, che ritiene prioritari; io ne ritengo prioritari altri e la mia mappa è diversa dalla sua.
Per me è giusta la mia, per lui/lei è giusta la sua.
Finché ci concentreremo nel pretendere di affermare la nostra mappa ci sarà sempre lo scontro e, entrambi, mancheranno di rispetto l’un l’altra alla rispettiva mappa.
Quindi dobbiamo uscire dalla logica diverso = sbagliato, e imparare ad entrare nella logica “fammi capire bene qual è la tua mappa”, con curiosità, con voglia di capire il punto di vista dell’altro.
Il rispetto è questo: “Accetto che tu abbia una mappa diversa dalla mia, lo capisco, lo accetto come dato di fatto e non mi indispone che sia così, perché è normale che lo sia”.
Pretendi rispetto dal partner?
Ma anche pretendere che l’altro ci dia rispetto facendo sua la nostra mappa, è una mancanza di rispetto, in questo caso della sua mappa. Spesso, chi grida alla mancanza di rispetto, sta mancando di rispetto.
Il rispetto non lo si pretende. Molti dicono “io pretendo il rispetto” e la pretesa del rispetto è una grande mancanza di rispetto.
Come si guadagna il rispetto?
Il rispetto dal partner non lo si pretende: lo si GUADAGNA. Come? Non certo con l’imposizione, non certo con la sopraffazione, non certo con l’aggressività: in questo modo non hai rispetto, hai timore. Ti seguono non perché vogliono ma perché ti temono. In un discorso di “famiglia” è un pensiero assurdo. Quindi il rispetto si deve guadagnare… come?
1. Rispettando sé stessi innanzitutto
Come possono darti rispetto se tu non rispetti te stesso/a? Se tu non rispetti te stesso/a avrai un atteggiamento di sottomissione, di remissività, lascerai che gli altri possano (o darai segnali in tal senso) invadere il tuo territorio, possano travalicare i confini, possano superare quei limiti che per te sono giusti e corretti e oltre i quali non si dovrebbe andare.
Ma tutto deve partire da te. Non pretendere rispetto dal partner, se sei il/la prima a non darlo a te stesso/a.
2. Sii certo delle tue competenze
Le persone che non hanno rispetto per sé, sono solitamente insicure. Quindi occorre acquisire sicurezza. Se so che faccio bene a fare così, possono dirmi ciò che vogliono ma io so, e lo so perché sono preparato, competente, che quella cosa si fa così. Certo, non è bene farsi conquistare dalla presunzione: i pareri contrari vanno considerati, e poi, dopo la tua valutazione, devi sapere come agire nel migliore dei modi.
Se gli altri ci mancano di rispetto perché non si fidano totalmente di chi non sa se fa bene o male, non è sicuro al 100%, fanno bene o male? Inizia con l’essere sicuro/a di te e vedrai che il tuo atteggiamento, il tuo modo di parlare, esprimeranno una sicurezza che trasmetterà rispetto nei tuoi confronti
3. Non pensare che gli altri vengano sempre prima di te
Dobbiamo sapere quali sono i confini. Molti, specie se sono insicuri, temono di perdere ciò che hanno, hanno i confini lassi, cioè, il confine è fino a qui, ma se lo superi… il mio confine retrocede ancora un po’… e se varchi anche questo confine, retrocedo ancora e ancora… più lasci che gli altri si “approfittino” e più gli altri avanzeranno sul tuo territorio e ti ritroverai senza più spazi di manovra o decisionali; poi griderai allo scandalo perché non hanno mostrato rispetto nei tuoi riguardi, ma sei tu che hai arretrato le tue linee permettendo che andassero oltre.
I confini li decidi tu. Se sei sempre remissivo, significa che i tuoi confini non esistono.
4. È lecito dire “no”
Il “no” è il tuo confine. Non serve che urli, non serve che ribatti all’aggressività con aggressività, è sufficiente un “no”, chiaro, deciso, “No, oltre questo confine non ti permetto di andare, e ti posso anche spiegare il perché”.
Con serena fermezza.
Lo puoi fare solo se sei sicuro di te, se hai il controllo di te, di chi sei, delle tue convinzioni, se hai rispetto per te (punto 1).
5. Migliora la tua sicurezza
Tutto parte da qui. Se sei sicuro terrai dei punti fermi.
Il confine invalicabile.
Se non sei sicuro, avrai il timore che gli altri possano mal giudicarti, fino ad abbandonarti, e questo timore ti farà annullare.
6. Ti osservano e sei esempio
Dobbiamo tenere presente che se abbiamo dei figli, tutto ciò che facciamo singolarmente e come coppia, fa da esempio, siamo punto di riferimento.
Io ho spinto moltissimo mia moglie perché fosse sempre più sicura di sé, padrona della sua vita, indipendente, in grado di gestirsi autonomamente la propria realtà.
In questo modo io sono una scelta, non un bisogno.
Attenzione, perché questo è un passaggio importante: se sei insicuro cerchi qualcuno che possa darti delle sicurezze (non che possa darti “La” sicurezza, perché l’insicuro affida la sicurezza ad altri: sono loro a dover provvedere ad avere le certezze). Ma, a questo punto, l’insicuro sta con chi gli prospetta sicurezza per bisogno: “Io ho bisogno di te, senza di te non saprei che fare” si crea una dipendenza.
Per paura di perdere quella persona che promette di avere le certezze e le sicurezze, l’insicuro rinuncia a sé stesso/a. mette la propria vita nelle mani dell’altra persona. Si annulla per non correre il pericolo di perdere la fonte della sicurezza ma, in questo caso, si è sotto scacco: “Ho bisogno di sicurezza e sto con te per averla. Dammi la sicurezza e io ti do me”.
Come si può avere rispetto di chi agisce o pensa in questo modo? Il rispetto viene calpestato. Del resto, questa persona non sta con l’altra per amore ma per amore delle sicurezze che riceve.
Io non voglio essere amato per bisogno; io voglio essere amato per scelta.
7. Comunica efficacemente
Quando hai la tua sicurezza, saprai definire i tuoi confini attraverso i tuoi “no” e, a quel punto, dovrai comunicare efficacemente perché non devi correre il rischio:
A) di iniziare un conflitto di potere
B) di schiacciare gli altri a tua volta.
Molti che dopo un percorso di crescita personale acquisiscono una sicurezza necessaria per conquistare spazi e rispetto, poi si rifanno sugli altri, una sorta di vendetta, per quanto avevano subito.
Una vendetta becera, perché gli altri ti hanno fatto subire per quanto TU hai permesso.
Noi siamo responsabili della nostra vita.
Impara cosa dire e come, perché non ci siano fraintendimenti.
Rispetto dal partner: passaggio fondamentale
Il rispetto è fondamentale all’interno della coppia e non lo si pretende, lo si guadagna. Il rispetto dal partner è un passaggio fondamentale per far funzionare la relazione.
Se hai l’impressione che ti manchino di rispetto, inizia a pensare cosa occorra che tu faccia per acquisire i 6 punti elencati.
Contattami e saprò accompagnarti in questa evoluzione.
Fabio Salomoni