Molto spesso i litigano tra loro accusandosi a vicenda di non agire nel migliore dei modi per crescere al meglio i figli. In questo articolo ti aiuterò a scoprire che tipo di genitore sei, e come stai crescendo i tuoi figli.

Ma quali sono gli stili con cui i genitori crescono i figli? Eh, qui ci sono un’infinità di psicologi e psichiatri che hanno creato gruppi e sottogruppi comportamentali, e oggi ti voglio parlare di ciò che ha scritto Diana Baumrind, la quale dice che ci sono 4 stili per svolgere il compito genitoriale:

1. I genitori autoritari

I genitori autoritari tendono ad avere un basso livello di affettuosità ed empatia, ma tendono ad esercitare un elevato controllo su ciò che avviene nell’ambito familiare ed in particolare sul comportamento dei figli.

Sono genitori con molte pretese nei confronti dei figli, ricorrono spesso alle minacce e alle punizioni pur di esercitare e ottenere il controllo di quello che avviene. Non di rado i figli mostrano repentini cambi di umore, aggressività e problemi di comportamento in particolare in risposta all’autorità, creando quindi difficoltà agli insegnanti.

I genitori autoritari tendono a crescere figli molto obbedienti ma anche con una scarsa capacità di autonomia. Dovendo sottostare a rigide regole imposte, spesso accettano supinamente un rigido indottrinamento di regole e valori e, solo se decideranno di essere dei ribelli, ne potranno creare un mondo proprio

Di solito, sotto questo stile genitoriale, non crescono figli particolarmente allegri, felici e vivaci e tendono ad avere una bassa autostima; di fronte alle tensioni tendono a cadere nella frustrazione e sono spesso irritabili.

2. I genitori permissivi

I genitori permissivi, al contrario di quelli autoritari, hanno un elevato grado di affettuosità ed empatia ma un basso livello di controllo sulla situazione

La caratteristica principale dei genitori permissivi è l’elevata capacità di essere empatici ed entrare facilmente in sintonia, ma riesce loro molto difficile porre limiti ai comportamenti dei figli.

I figli cresciuti con questo metodo tendono ad essere impulsivi, immaturi e sregolati, non avendo imparato a rispettare le regole. Certo, nei primi anni i bambini di genitori permissivi appaiono allegri, vivaci, specie se confrontati con i figli di genitori autoritari. Ma la mancanza di regole, li costringe a scontrarsi spesso con la realtà, e ad abbattere l’idea che hanno di sé, sino a convincersi di non essere in grado e di non farcela.

Non di rado, una volta adolescenti, tenderanno a violare ogni norma e faticheranno ad accettare i limiti esterni.

3. I genitori autorevoli

I genitori con uno stile autorevole (non autoritario) si collocano tra lo stile autoritario e quello permissivo. Hanno quindi un elevato livello di affettività ed anche la capacità di mantenere il controllo sulla situazione.

Tendono a porre dei limiti anche se non per ogni situazione, e tendono ad essere molto chiari e prevedibili nel dettare le regole e nel farle osservare. La prevedibilità permette ai figli di sapere esattamente le regole e le conseguenze alle regole infrante, sia che per il genitore sia tata una buona giornata sia che sia stata una giornata difficile.

I loro figli tendono a sviluppare una accesa curiosità (solitamente smorzata dai genitori autoritari), tendono ad avere una discreta autostima e ad avere buoni risultati scolastici non avendo problemi o difficoltà di integrazione.

Lo stile autorevole viene anche definito stile “democratico” e, proprio per la buona autostima e il buon autocontrollo che questi bambini hanno saputo maturare, tendono ad essere perseveranti di fronte alle prove di studio o gioco che vivono come sfida piacevole.

In genere i figli cresciuti con una linea autorevole tendono a sviluppare una propria indipendenza, pur conservando una affettuosità, e sanno esprimere le proprie emozioni, non se ne vergognano.

4. I genitori indifferenti

L’ultimo gruppo è quello dei genitori indifferenti i quali mostrano un basso livello di affettuosità e non pongono alcun controllo: in poche parole sono assenti o se ne fregano.

I figli di coloro che hanno un atteggiamento da genitore indifferente tendono ad essere molto esigenti e disubbidienti, non seguono le regole e andando a scuola incontrano difficoltà di inserimento.

Le conseguenze descritte sono ovviamente solo ipotetiche: nella meraviglia dell’essere umano è impossibile dire con certezza che un certo tipo di stile educativo determinerà in modo certo una determinata conseguenza per i figli.

Credo però sia importante tener conto delle tendenze. Essere autoritari o permissivi o addirittura indifferenti, porrà i nostri figli di fronte a maggiori difficoltà nel processo di crescita; non gli impediranno in modo certo e senza alcun dubbio di crescere ed essere un adulto a modo e felice, ma sarà più arduo riuscirci e, il compito di un genitore, non è certo rendere la vita dei figli più difficile.

Che genitore vuoi essere? E che tipo di genitore sei?

Ora il punto è: quale genitore vuoi essere? In realtà sono certo che tu non sia né un genitore autoritario né un genitore permissivo.
Sono più che certo che siete entrambi genitori autorevoli che tendono, uno più verso lo stile autoritario e l’altro più verso lo stile permissivo. Difficilmente ho a che fare con i poli estremi di questa classificazione.

Quindi parliamo degli effetti che possono avere gli stili educativi che realmente, mi auguro, siano presenti in casa tua.

Il genitore che ha la tendenza ad essere più permissivo… anzi, guarda, coniamo un nostro nuovo termine per capirci ed essere più chiari.

Chi è più permissivo, pur essendo autorevole, lo chiamiamo “permiss-evole”, è vero che è un po’ meno rigido e ogni tanto la fa passare liscia. Lo fa perché dire di no significa vedere la delusione negli occhi dei figli e, la loro sofferenza, li fa sentire pessimi genitori.

Chi è “permiss-evole” non vuole essere la causa della delusione o amarezza dei figli. E il suo pensiero è: “Se li faccio soffrire non sono un buon genitore. Un buon genitore dovrebbe donare felicità e gioia”

Però, rendiamoci conto che i genitori “permiss-evole” i figli li mandano a scuola, anche se loro non vorrebbero andarci. I compiti glieli fanno fare, anche se i figli se ne lamentano. E non è che comprano proprio tutti i dolcetti che i figli vorrebbero.

Quindi sanno anche dire di no. Forse non tanto quanto vorrebbe chi ha uno stile tendente all’autoritario e magari non in modo rude, però lo sanno dire.

Che tipo di genitore sei? Il genitore tendente allo stile autoritario

E tu che tipo di genitore sei? Quello autoritario?

Chi tende ad essere autoritario, pur essendo un genitore autorevole, lo chiamiamo per meglio intenderci sul fatto che non sia un estremista del rigore assoluto: “auto-rita-tevole”.

Dobbiamo ammetterlo: anche l’auto-rita-tevole, qualche volta, ci passa sopra.

Ti assicuro che vorrebbe intervenire molto più spesso di quanto non faccia. Quel dolcetto non glielo avrebbe dato proprio: altro che non dargliene un secondo! Non avrebbe dato neppure il primo eppure non ha detto nulla o, se lo ha detto, non lo ha impedito.

Cosa dicono gli studi sullo stile genitoriale

Gli studi, e ti assicuro che ce ne sono centinaia, ci dicono che per alcune situazioni avere un atteggiamento un po’ più autoritario permette di avere maggiori e migliori risultati.

Per altre cose è invece il comportamento permissivo a riscuotere maggiore successo ed aiutare maggiormente i figli.

Quindi la conclusione è che se sei “auto-rita-tevole” o se sei “permiss-evole”, non sei nel giusto assoluto e non sei nell’errore assoluto, stai agendo bene. È quindi difficile capire chiaramente in che stile genitoriali ci si ritrova.

Alla domanda “e tu che tipo di genitore sei?” si può anche rispondere: “un misto!”.

Tutti gli studi, dimostrano però che le frasi spesso pronunciate dal o dalla partner come: “se fai così crescerà (viziato, smidollato, insicuro, stressato, arrogante etc)” sono solo tentativi per abbattere, ferire e scatenare il senso di colpa nel o nella partner.

Di cosa ha bisogno un bambino per crescere?

Nessun genitore ritiene che i figli debbano essere dei monelli senza nessuna regola e limite, e pochissimi, rarissimi genitori ritengono che i figli debbano essere dei “gatti di marmo” sempre immobili e silenti. Questi sono gli eccessi.

Quando il o la partner non interviene come vorremmo noi, li collochiamo, idealmente, in uno di questi estremi, ma è una manipolazione della realtà.

Come si comportano gli altri genitori nel crescere i loro figli non deve influenzare il tipo di genitore che sei tu.

Essere tendenzialmente normativi non significa pretendere l’annullamento di ogni comportamento del bambino, ed essere accomodanti non significa voler crescere Mowgli del “Libro della giungla”. Sono un modo artificioso di esagerare ed estremizzare la l’altrui comportamento per ottenere ragione e poter dire “tu sbagli… io faccio bene”.

I figli hanno bisogno di un genitore più empatico e di un genitore più normativo.

Le differenze non destabilizzano il bambino:  sono i litigi dei genitori che non capiscono l’importanza dei due ruoli, a creargli confusione e sofferenza.

Per questo ti invito a leggere il mio libro “La saggezza dei bambini” o a partecipare al mio corso in diretta Web “Introduzione alle dinamiche Genitori-Figli”.

 

Fabio Salomoni