Un problema che affronta ogni genitore è se assecondare le richieste dei figli rendendoli felici in quel frangente, oppure se mantenere saldi i paletti delle regole con fermezza e decisione, andando contro le loro insistenti richieste.

Apparentemente non c’è una risposta esatta. Ognuno risponderà a secondo di ciò che considera essere il ruolo di un genitore.

Quindi qual è il ruolo del genitore e come occorre essere per dare una risposta affermativa alla domanda

Sono un bravo genitore?

A me piace molto l’affermazione di Efim Turlapan

Fare i figli è procreazione, 
educarli e crescerli è creazione”.

Quindi, pare scontato dirlo, occorre occuparsi di loro, prendersene cura, dare loro tempo ed energie.

Lo scopo di un genitore è far crescere i propri figli pronti per un futuro che sapranno vivere ed affrontare con fiducia e serenità, quindi è compito di un genitore prepararli a questo, anche attraverso la possibilità che vi siano dei limiti e delle regole.

Sant’Ignazio da Antiochia disse:

Si educa molto con quel che si dice, 
ancor più con quello che si fa, 
molto più con quel che si è“. 

Questo, a mio avviso, è il punto cruciale.

Dobbiamo acquisire gli strumenti per essere persone migliori, per essere il genitore che vuole essere un punto di riferimento in grado di mostrare la rotta attraverso l’esempio, essere quel genitore che sa mostrare, come alimentare l’essere e non l’avere.

Coloro che seguono questo progetto non possono mentire, i pensieri e le azioni riveleranno chi sono.

Il grande progetto genitoriale, è permettere ai propri figli di dare il meglio di sé sviluppando al massimo i propri talenti. 

Per fare questo è bene tenere sempre in mente che i nostri figli non sono noi, e non sono ciò che noi avremmo voluto essere. 

C. S. Lewis disse: 

Il compito del moderno educatore 
non è di disboscare giungle, 
ma di irrigare deserti“.

Il “bravo genitore” deve accettare l’idea che ciò che ha funzionato a suo tempo e che lo ha aiutato a diventare ciò che è, non è detto che funzioni con il figlio.

Non siamo tutti uguali ed i tempi sono cambiati.

Occorre rendersi conto che se hai dell’argilla e vuoi darle forma, devi manipolarla, se hai del marmo devi però scolpirlo: se tu sei ferro ed i tuoi genitori ti forgiarono nel fuoco, devi comprendere che se tuo figlio è legno, va intagliato, altrimenti il fuoco lo distruggerà.

La grande difficoltà è capire ciò che è meglio per loro, notare le differenze ed individuare le soluzioni migliori perché possano crescere ed esprimersi al meglio del proprio potenziale.

Infine, il “bravo genitore” sceglie, decide ed agisce per una ragione. Non da quella risposta per abitudine, non chiede qual comportamento perché “si è sempre fatto così”, non pretende quell’atteggiamento perché “è meglio”.

Ciò che noto sempre più spesso, è che la tendenza è ad essere sempre più egoisti anche nei confronti dei figli, e quindi si sta pretendendo da loro comportamenti che assecondino ciò che è meglio per noi adulti.

È differente mandare i figli a letto ad una certa ora perché hanno bisogno di un certo numero di ore di sonno, piuttosto che mandarli alla stessa ora, ma perché così l’adulto può guardare la TV in pace; è diverso mandarlo ad una attività extra scolastica perché è importante impegnarsi in una data disciplina, oppure mandarcelo perché l’adulto possa rilassarsi per un paio d’ore.

Insomma, come si dice spesso, è un mestiere complicatissimo.

Proprio per questo, occorre acquisire sempre più strumenti per non doversi poi pentire di quanto fatto.

 

Fabio Salomoni