L’adolescente che non accetta il proprio corpo è un tema che ogni genitore deve affrontare ad un certo punto. E si tratta di un problema da non sottovalutare mai.

Arriva l’estate, le magliette sono sempre più succinte ed è sempre più difficile nascondere il proprio corpo con gli abiti.

Durante l’adolescenza diventa per i nostri figli prioritario essere accettati dal gruppo e riuscire a farne parte.

L’ adolescenza è l’eta delle relazioni sociali

È l’età dove si impara a costruire e mantenere le relazioni.

Il mondo, che fino ad una certa età era “genitori-centrico” diventa sempre più “amici-centrico”. Il gruppo è il punto di riferimento e diventa la sorgente principale di approvazione o condanna.

Può quindi accadere che i figli sentano di non essere all’altezza delle aspettative dei loro amici, di non rientrare nei cliché che hanno definito, di essere sbagliati.

Il termine “troppo” si fa largo nella loro mente: troppo grassa, troppo basso, troppo magro, troppo… o troppo poco.

L’adolescente non accetta il proprio corpo e difficilmente il genitore può scalfire queste convinzioni.

Puoi dire che non è vero, che si sbagliano, che è una visione parziale ed errata, ma la tua credibilità è debole al confronto con ciò che afferma la tribù.

Come genitore vorresti intervenire, aiutarli, essere di supporto, spalancare loro gli occhi e mostrare la verità, ma ogni tuo tentativo è vano e, anzi, non fa che allontanarti dai tuoi figli creando un clima di conflittualità.

Faccio immediatamente una premessa: non sto parlando di gravi situazioni di anoressia, bulimia e altri disturbi dell’alimentazione. In questi casi occorre rivolgersi immediatamente da chi si occupa di queste situazioni sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista organico.

Mi sto riferendo a quella moltitudine di ragazzi e ragazze che, improvvisamente, iniziano una lotta con il cibo, a volte saltano il pasto, ma poi hanno appetito, e si tuffano nel pacchetto di patatine o nella crema di cioccolato spalmabile, e poi hanno il senso di colpa, il rimorso, mettendo in atto una lotta, più con sé stessi che con il cibo.

Di cosa hanno bisogno i figli?

So bene che l’istinto di un genitore porta a contrastare l’idea che i figli stanno formando di sé e del proprio corpo.

Ma, se come abbiamo già detto, ogni tua affermazione non fa che aumentare il contrasto tra voi, la loro frustrazione e il tuo senso di impotenza, non è la strategia migliore.

L’adolescente è in un momento di insicurezza, e ha bisogno, più che di saggi consigli, di sapere di non essere sbagliato. Non mi riferisco al corpo, non intendo che devi rassicurarlo sul suo aspetto estetico, ma, devi rassicurarlo sul fatto che è normale, a volte, avere questo senso di inadeguatezza.

Preoccupiamoci di creare un sentimento di empatia rispetto a ciò che prova e pensa.

Adolescente non accetta il suo corpo – Stagli vicino in questo momento

I figli hanno bisogno di sapere che siamo al loro fianco.
Hanno bisogno di sapere che li sosteniamo.
Vogliono avere la tranquillità di sapere che non li consideriamo sbagliati.

Quindi, non andiamo in contrasto.

Il primo obiettivo è creare complicità, vicinanza altrimenti nulla di quello che diremo e faremo verrà accettato.

Quando i figli si vedono brutti o grassi, il solo dire “Non è vero, sei bella” oppure “Ma cosa dici? Sei normale” non scalfisce la loro convinzione rispetto a sé stessi e inoltre non si sentono compresi.

Quindi, oltre alla frustrazione di non piacersi e accettarsi, vivono anche la frustrazione di non essere compresi dai genitori.

Adolescente non accetta il suo corpo – Ma tu accettali per come sono

Io vado sempre in accettazione.

Con i miei figli, il mio primo passaggio è accettare ciò che dicono.

Attenzione: accettare non significa essere d’accordo con il loro punto di vista, ma accettare il fatto che possano avere quel punto di vista.

Quindi non confermo la loro convinzione negativa nei propri riguardi, non dico “Si, hai ragione, se brutto e grasso”. Ma dichiaro di accettare il fatto che possano pensare questo di sé: “Ok, capisco tu ti veda in questo modo. Non sono d’accordo ma comprendo che tu possa avere questa percezione”.

In una frase tanto semplice, si nascondano diversi meta-messaggi: dico “che tu la veda in questo modo” quindi sto dicendo che non è la verità ma la sua percezione; anche in seguito dico “che tu possa avere questa percezione” quindi, tra le righe, sto affermando che è una sua impressione, non una verità.

Però, apparentemente, sto mostrando comprensione, sono alleato, non dico che ha torto, non creo il contrasto.

Le parole sono semi che germogliano e crescono, nel bene e nel male.

Dopo aver creato l’alleanza con l’adolescente

Dopo che hai manifestato l’accettazione del suo punto di vista, per ottenere una relazione di apertura, cosa puoi fare?

Bah, intanto chiedi loro cosa sono disposti a fare per mangiare sano e avere cura del loro corpo. Mettiamoli alla prova, andiamo da un nutrizionista che sappia insegnare loro come mangiare correttamente, in modo equilibrato, e di non avere paura del cibo.

Il nutrizionista è una figura esterna, non sei tu, è esperto nella sua materia e quindi ha una credibilità maggiore rispetto a te. Potrebbe dire le stesse cose che dici tu, ma se le dice l’esperto risultano essere più credibili.

Spesso i genitori mi chiedono: “Perché i figli raccontano di avere questa lotta con il cibo ma quando parlo di alimentazione si innervosiscono e diventano arroganti”?

La risposta è semplice: perché l’adolescente sente che tu sei un ostacolo alla sua convinzione, perché sente la tua contrarietà, perché non sei al suo fianco comprendendo il suo malessere.

Se accade che le tue parole generino contrarietà significa che, sia quello che dici, sia come lo dici, risuonano nei loro percepito come parole di condanna facendoli reagire per difesa.

Anche mia mamma mi diceva di mangiare le verdure, ma io non le mangiavo. Ora sono andato dall’esperta, le divoro ad ogni pasto e talvolta con piacere.

Bisogna capire qual è il suo obiettivo?

Vuole perdere peso?
Ok, con quale attività fisica?

Vuole allenarsi?
Con che intensità? Perché, tutto sommato, dire ai figli di fare attività fisica e mangiare in modo sano ed equilibrato, non è un danno, anzi. A meno che non diventi un’ossessione.

Prendiamo seriamente la preoccupazione dei nostri figli, la loro frustrazione, smettiamo di negarla o contraddirla, e diamo una concretezza con delle possibili soluzioni reali e pratiche.

Chiedi loro “come intendi agire per affrontare al meglio questa situazione?” e vagliate insieme in che direzione andare. Le proposte che arriveranno da te saranno molto probabilmente ritenute inadeguate. Ma, se fai in modo che arrivino da loro stessi, verranno accolte come geniali.

Il messaggio dovrà essere: “io sono con te!”. Come genitore posso non essere d’accordo ma sono con te. Questo è un passaggio indispensabile se vogliamo poter avere voce in capitolo con i figli e poter in qualche modo essere in grado di “influenzarli” con le nostre parole e i nostri consigli.

Se non facciamo questo, le parole e i consigli, per quanto utili e preziosi, cadranno nel vuoto e non verranno mai considerati.

 

Fabio Salomoni