Perché l’adolescente si comporta così? Il bambino getta il suo gioco a terra per scoprire la forza di gravità, per scoprire il rumore dell’impatto con il pavimento e la reazione del mondo attorno a lui.

Il bambino, attraverso qual gesto che scopre e ripete, sta esplorando, nutre la propria curiosità e indaga; per lui, ogni oggetto e situazione sono territori di scoperta.

Se rimanesse seduto composto, adeguato, immobile come un “gatto di marmo”, non farebbe le esperienze corrette per poter crescere. Se rimanesse tutto il tempo con le braccia conserte, in silenzio a fissare il vuoto, i genitori avrebbero ben da preoccuparsi.

Eppure, quando il bambino esplora, molti genitori ne sono infastiditi, si arrabbiano, lo rimproverano.

Perché l’adolescente si comporta così?

L’adolescente, attraverso i suoi comportamenti, spesso soddisfa le stesse necessità del bambino.

Esplora: esplora per scoprire quanto può essere autonomo, esplora per capire cosa sta cambiando a seguito della sua trasformazione, esplora per scoprire fino a che punto le sue regole possano essere migliori di quelle genitoriali; magari migliori anche solo perché più divertenti.

Freud diceva che per diventare grande, un figlio deve, simbolicamente, metaforicamente, uccidere i propri genitori.

Genitori diversi

Alcuni genitori vedono in questa evoluzione e crescita del proprio figlio o figlia, un motivo di vanto. Sono compiaciuti nel vederli sempre più autonomi, capaci di scegliere, in grado di valutare, decidere ed agire; sono fieri di essere stati capaci di accompagnare lo “sbocciare” del fiore.

Altri genitori hanno il bisogno del controllo e senza accorgersene, cercano di limitare o impedire che avvenga la crescita.

Ora hai a che fare con un adolescente, ma quando era ancora un bambino, tu genitore gli dicevi cosa fare ed il più delle volte lui ubbidiva.

Tendevi la mano e loro la prendevano, senza pensarci troppo, affidandosi a te con fiducia.

Questo appaga molto i genitori che si sentono punto di riferimento, sentono di avere una responsabilità ma anche un potere attraverso il controllo. 

Ora hai a che fare con un adolescente che vuole camminare da solo, ed alcuni genitori non sono pronti a questo cambiamento, poiché vedono ancora quel bambino con la sua manina protesa ed il comportamento di chi si affida.

In queste situazioni, la verità è che

Il bambino si è trasformato,
mentre l’adulto è rimasto com’era.

Teniamo presente che gli adolescenti vivono un momento di grande confusione per il cambiamento che stanno vivendo e la loro reazione è spesso la provocazione.

L’adolescenza è una seconda nascita; con il parto si viene separati dalla madre, entrando in un mondo sconosciuto e, con l’adolescenza, ci si separa dall’essere bambini, avanzando nuovamente verso l’ignoto, nel pauroso e pieno di responsabilità e obblighi, mondo degli adulti.

I ragazzi sanno cosa lasciano, 
ma non sanno verso cosa stiano andando,
 e spesso ne hanno paura. 

C’è l’insicurezza di non essere abbastanza pronti e, alla mancanza di fiducia in sé, reagiscono a volte chiudendosi, altre volte ribellandosi o attaccando. Il più delle volte, la sfrontatezza è il loro modo di celare i dubbi e le paure.

Quale futuro vede davanti a sé?

È un periodo di trasformazioni fisiche e ormonali, e con questo tumulto, si avvicina al momento in cui entrerà nel mitico mondo degli adulti: ma che vita è? Cosa ha di fronte? Stress? Rabbia? Frustrazione? Fretta? Carico soverchiante di responsabilità? Cosa vede attraverso i suoi occhi? Perché l’adolescente si comporta così?

Attraverso i loro occhi guardano i propri genitori vivere, e pensano debba essere il loro futuro. Vedono genitori che faticano a divertirsi, spesso arrabbiati, molte volte frustrati e disillusi dalla vita che quotidianamente li sta divorando: e se quel tipo di futuro non li attirasse? Di fronte ad adulti così, quale desiderio possono avere di crescere, maturare e diventare adulti?

Cosa allontana un adolescente dai genitori?

Il giudizio è ciò che li allontana.

Noi adulti, combattuti dal volerli adulti ma vedendoli bambini, valutiamo ogni loro scelta, con gli occhi di chi ha scordato quando le nostre scelte erano differenti da quelle dei nostri genitori, gli obiettivi erano differenti e la vita ci appariva differente.

Li giudichiamo negativamente, li critichiamo, ne condanniamo le scelte e loro non vedono che due alternative: o ci fanno la guerra per salvaguardare sé stessi, oppure si allontanano costruendo un muro che ci tiene lontani dal loro mondo, ed a seguito del nostro esempio imparano a giudicarci a loro volta, mandandoci “in bestia” per lesa maestà: “Come? Tu, mio figlio, ti permetti di giudicare me?”.

Cercano il tuo amore

Molti di loro vogliono essere detestabili per capire se li amate nonostante il loro essere, e sentono l’impulso di gridare che vogliono ridisegnare il loro mondo perché, proprio come la chiocciola che quando cresce sente il vecchio guscio stretto e lo deve cambiare, a loro il nostro mondo va stretto, e quindi cercano di creare nuove regole e una nuova disciplina.

Per riuscire a liberare la loro creatività hanno bisogno di una tela più grande e nuovi pennelli e colori che ritengono più invitanti.

Le frasi dei genitori “Se fai così mi fai morire di crepacuore”, “Non sai sistemare la tua camera, figurati se sai decidere per la tua vita”, “Sei ancora un poppante, faresti bene ad ascoltarmi” sono tutte frasi che gettano benzina sul fuoco e creano contro-risposte sempre più di ribellione. Sono inutili espressioni della frustrazione genitoriale che non comprende la fase che stanno attraversano i figli.

Come comportarci con un adolescente?

Quindi perché l’adolescente si comporta così? La chiave oggi è riuscire a comunicare questo tipo di messaggio: “Ho interesse per questo nuovo te, per chi sei, non per giudicarti ma perché tengo a te e ti voglio conoscere. Mi interessi… e ti amo”.

La chiave è smettere di condannare e cercare di capire il loro mondo.
La grande difficoltà è riuscire a compiere un mezzo passo indietro e lasciare che possano “sbucciarsi le ginocchia”.
Se non si sentiranno respinti si sentiranno amati e se si sentiranno amati non avvertiranno la necessità di tenerti a distanza.

Posso assicurarti che già questo nuovo approccio renderà la loro adolescenza più semplice ed il vostro rapporto migliore.

 

Fabio Salomoni