Perché ti arrabbi con tuo figlio? Troppe volte ho assistito a scene con genitori che si rivolgono ai propri figli con rabbia.

Troppo frettoloso associare questi comportamenti all’aggressività.

Anzi, il più delle volte sono reazioni che coinvolgono persone solitamente pacate.

Ti sei mai chiesta cosa sia la rabbia e perché talvolta si scivoli in questo stato d’animo?

Perché ti arrabbi con tuo figlio?

Tuo figlio torna a casa da scuola con una nota e ti arrabbi con lui: Perché?

Cosa ti porta a sbraitare, trasformare il tuo viso in una smorfia bellicosa, urlare le parole facendole uscire dalla bocca come proiettili.

Sei in ritardo per andare al lavoro, e tua figlia ci mette un’ora ad allacciarsi le scarpe perché si distrae con ogni cosa che le capita a tiro e ti arrabbi: Perché?

Credi veramente che il tuo strepitare, rimanga impresso nella testa di tuo figlio così profondamente, da trasformarlo in un principino che a scuola adotta un comportamento irreprensibile?

Davvero credi che arrabbiandoti, tua figlia metta le scarpe immediatamente ed il tuo ritardo svanisca?

No, non è così, quando si troverà a scuola farà ciò che gli verrà istintivo fare scordando le tue parole.

Mentre urli, molto probabilmente stai perdendo altro tempo, infatti di solito, mentre gridi, le scarpe gliele metti tu.

Se abitualmente non hai un comportamento aggressivo, ti spiego perché ti arrabbi con i tuoi figli: la causa è la tua frustrazione.

Lui arriva con la nota e questo risveglia in te qualcosa di frustrante; magari pensi “Dove ho sbagliato?” “In cosa sto mancando?” e la sensazione di incapacità cerca uno sfogo, e lo trova attraverso l’esplosione di rabbia con tuo figlio.

La medesima cosa avviene quando sei in ritardo: magari pensi di non essere stata capace, nel profondo, a calcolare i tempi giusti tenendo conto dei ritardi di tua figlia, oppure ti rimproveri di non essere riuscita a tenerla focalizzata sul vestirsi, ed ecco che ti trovi a gridare con lei per sfogarti.

Una delle frasi che sento più spesso durante le sedute private è: “Glielo dico in mille modi ma non mi ascolta! E allora sbotto!”.

Il punto è proprio questo: si cede alla rabbia, alle urla, alla veemenza, quando si ha l’impressione di aver esaurito le opzioni.

Le hai provate tutte, non hai più altri mezzi se non l’importi gridando.

Se avessi altre soluzioni le adotteresti, perché non è tua abitudine farti prendere dall’aggressività; non ti piace e ti fa stare male.

Ma se quella reazione è il frutto della tua frustrazione per aver esaurito le opzioni, stai dicendo che te la prendi con i tuoi figli per una mancanza tua?

So di dirti qualcosa che non ti fa piacere, ma gridare con veemenza è solo un tuo bisogno, che nella realtà non porta alcun beneficio.

Anzi, molto probabilmente ti creerà un senso di colpa.

Alla frustrazione hai così sommato anche la colpa.

Non è una buona strategia.

Se avessi alternative alla reazione aggressiva, sono certo che sceglieresti di adottare queste.

Quindi cosa si può fare? Aumenta le tue opzioni.
Incrementa le tue conoscenze.
Moltiplica il tuo sapere.
Nuovi approcci, nuove soluzioni, nuove strategie relazionali.

È lo scopo del blog, dei corsi in aula, del gruppo facebook, del canale YouTube: aumentare le alternative.

 

Fabio Salomoni