Hai anche tu a che fare con degli adolescenti che si stancano subito? Che sono poco congruenti o poco tenaci? Intendo dire, i tuoi figli ti dicono che si adopereranno nel far qualcosa ma dopo poco perdono in efficacia e interesse fino a non portare a termine ciò che hanno iniziato?

Benvenuta nella comunità della maggior parte dei genitori di adolescenti.

Capita molto più spesso di quanto tu possa immaginare.

Dici loro di fare qualcosa, se ti va bene ti dicono di sì, inizialmente si impegnano e, apparentemente, tengono fede all’accordo raggiunto. Ma poi, dopo poco tempo, ricadono nell’apatia, se ne dimenticano, agiscono in modo approssimativo, fino a dimenticarsene del tutto.

Quale tipo di personalità hai?

Immagina di tracciare una linea.

Ad un estremo scrivi la parola “Opzioni”, all’altro estremo scrivi la parola “Procedure”.

Sono i due estremi.
Ognuno di noi si colloca, tendenzialmente, all’interno di questi due limiti.

È uno dei diversi Meta-programmi individuati in PNL (Programmazione Neuro-Linguistica) ed indica il tipo di approccio che le persone tendono ad avere nei confronti dei compiti che si devono svolgere.

Coloro che sono tendenzialmente “procedure” cercano la sicurezza della consuetudine, del metodo già collaudato. Le linee guida vengono seguite con meticolosità, le regole sono una certezza che tranquillizza e rasserena. Sono motivati a seguire delle procedure riconosciute come valide e consolidate.

Coloro che sono tendenzialmente “opzioni” sono attratti dalla novità, dalla possibilità di scegliere tra diverse possibilità, la creatività è per loro motivo di grande gioia e senso di libertà, vogliono trovare nuovi approcci, soluzioni alternative rispetto alla consuetudine, rispetto al “si è sempre fatto così”.

Durante il periodo dell’adolescenza, i figli si collocano lungo la linea che hai tracciato, decisamente oltre la metà, verso la personalità “opzioni”.

La loro creatività li porta a definire le regole, le creano, inventano le regole che secondo il loro punto di vista sono migliori e più corrette, ma poi non rispettano quelle regole che hanno essi stessi definito perché dopo un po’ tutto appare noioso.

Anche gli adulti si riconoscono preferenzialmente in una di queste due caratterizzazioni.

Adolescenti che si stancano subito – Non basta assegnare dei compiti

Ultimamente mi diletto con il fare la focaccia in casa.
Sono scarso. La lievitazione non è come vorrei e non capisco per quale motivo.
Ogni volta cambio qualcosa: la metto a lievitare in frigorifero, la metto nel forno spento con la lucina accesa, uso l’acqua del rubinetto, uso l’acqua della bottiglia, ci metto un pizzico di zucchero, etc.

Prima o poi, arriva poi il momento in cui devi stendere nella teglia il panetto.
Cosa avviene? Che lo metti nella teglia e con le dita lo allarghi.

Cosa fa il panetto? Tende a tornare alle dimensioni di prima.
È elastico e la sua elasticità tende a portarlo allo stato iniziale perché, come tutte le abitudini, è lo stato più comodo.

I figli adolescenti che si stancano subito si comportano esattamente allo stesso modo.

Adolescenti che si stancano subito – Tendono a tornare al comportamento iniziale.

Quindi tu lo stendi, e l’impasto torna come era, lo stendi di nuovo e torna come era prima e così via.
Ma, in verità, noterai che ogni volta la forma si allarga un po’ di più.
Con fatica, impegno, insistendo, andandogli dietro, riesci a fare in modo che l’impasto si estenda per tutta la teglia.

È quello che avviene con i figli.

Gli assegni un compito o fai loro una richiesta, lotti perché la facciano, magari per una volta lo ottieni e ti adagi. Lo dai per assodato. Sbagliato. Non devi credere che ormai sia acquisito definitivamente.

Devi ripeterglielo, con calma, con pazienza, senza isterismi, sapendo che è normale che avvenga così.

Quando vado nelle aziende, molti manager o imprenditori hanno la difficoltà di delegare, ma se non delegano, 1° impazziscono, 2° non fanno crescere il team, 3° danno al team segnali di sfiducia nei loro confronti abbattendone il morale.

Quando i responsabili comprendono l’importanza di delegare, affidano ad altri alcuni compiti. Fatto questo, non è che devono disinteressarsene.

Non è che dicono ai collaboratori cosa c’è da fare e danno per scontato che la cosa venga fatta e per il meglio. Sarebbe un pessimo modo di esercitare la propria leadership.

Se assegnano dei compiti delegandoli, per un po’ di tempo il loro compito non è più quello di eseguire quell’incombenza ma è quello di seguire le persone a cui l’hanno delegata.
Spesso mi rispondono “ma faccio prima a farmelo da solo!” e hanno ragione, nel breve; ma alla lunga, sarà una cosa in meno di cui si dovranno occupare costantemente.

Con i figli, è la stessa cosa.
Dici loro che si devono occupare di una certa cosa; poi non puoi pensare che se ne assumeranno la piena responsabilità in totale autonomia.
Non sarebbero adolescenti; sarebbero adulti responsabili.

Arriverai a formare un adulto responsabile se avrai saputo delegare e avrai seguito con pazienza lo svolgimento della delega.

Se, una volta assegnato un compito ai tuoi figli, lo dai per scontato e ti aspetti che lo facciano, significa che ti ritroverai una focaccia larga solo pochi centimetri.

 

Fabio Salomoni