Quando si parla di regole occorre essere consapevoli che tutto muta continuamente mano a mano che i figli crescono.

Bambini piccoli e regole

Bambini: i genitori devono dare le regole stabilendo ciò che è permesso e ciò che non lo è. Non su tutto, ma su ciò che è importante e su tutto ciò che riguarda l’incolumità o il benessere dei figli.

I bambini hanno bisogno di avere regole perché le regole creano una costante e questo dà tranquillità, ma un genitore deve anche sapere che i figli non possono essere dei “gatti di marmo” e quindi non si può allestire un mondo di divieti e imposizioni.

Le regole devono essere chiare ma (qui viene la prima nota dolente) prima di dare le regole ai figli occorre che i genitori parlino tra loro e si accordino su quali debbano essere le regole in quella casa.

Le regole non sono dettate dal libero arbitrio, o ci sono e ci sono per tutti o non ci sono e non ci sono per tutti.

Quando i figli sono piccoli non c’è negoziazione.

Tu genitore, adulto, assennato, dotato di maggiore consapevolezza, dovresti sapere ciò che è bene e ciò che è male e decidere le regole che comunichi e che il bambino deve accettare che voglia o meno.

Il bambino può dire che non gli stanno bene? Certo, è lecito ma tu, adulto, ponderi, valuti e decidi: se ponderi e decidi di cambiare idea va bene, ma è una tua scelta.

Ogni regola va motivata affinché il bambino comprenda che dietro c’è una motivazione e non il semplice vezzo dell’adulto.

Le regole per chi mette le regole

Quante regole mettere? Poche, perché le regole devono:

1) essere concordate tra genitori

2) occorre concordare tra genitori, prima di comunicare la regola ai figli, l’eventuale sanzione nel caso in cui violi la regola. In genere nessuno concorda le regole tra partner e ancora meno vengono concordate le sanzioni.

Perché le sanzioni vanno concordate tra genitori prima di comunicarle ai figli? perché così le sanzioni che dà la mamma e che dà il papà sono uguali e non c’è il cattivo e il buono.

Perché vanno concordate delle sanzioni? Perché tu non devi dargli una punizione sulla base del tuo buon umore o del tuo cattivo umore. Troppi genitori, dopo una dura, faticosa, stressante, difficile giornata di lavoro, si sentono un po’ arrabbiati, un po’ frustrati, e mandano i figli a letto senza cena sbraitando come ossessi perché il bambino ha rovesciato il bicchiere con l’acqua sulla tavola. Ma, se la stessa cosa viene fatta in un giorno dove al lavoro sei stato lodato, è andato tutto bene e magari hai ricevuto una gratifica, allora il bambino rovescia l’acqua ma tu sei felice e quindi gli dici sorridendo “dai, non è niente, vai a prendere la spugna che asciughiamo”.

Questa disparità di conseguenze non è corretta e crea confusione nel bambino che non sa qual è la normale conseguenza delle sue azioni.

Stabilita la regola e l’eventuale sanzione, patti chiari e amicizia lunga, che tu sia allegro o arrabbiato, se non rispetta quella regola.

Controlla che la regola sia rispettata

Altra regola per chi mette le regole: le regole devono essere controllate. Se tu non controlli che una regola venga rispettata, non ti accorgerai se viene trasgredita e quindi non potrai dare la sanzione. Se non controlli e non puoi dare la sanzione, la regola non esiste: è come se non fosse stata data.

Come hai notato, le regole per dare le regole richiedono tempo e impegno. Ecco perché non puoi dare ai tuoi figli 2000 regole: non puoi controllare che rispettino così tante regole e non puoi, ogni volta con precisione, applicare la sanzione relativa di ogni trasgressione. Valutate bene le regole per voi importanti e concentratevi su quelle.

Sanzioni o punizioni a chi trasgredisce le regole

Le regole senza sanzioni non sono regole. Se metti una regola, il bambino la trasgredisce e non fai nulla, quella regola non esiste più, è decaduta.

Qual è la differenza tra una sanzione e una punizione? La sanzione la definisci prima. Attraverso la sanzione informi tuo figlio della conseguenza a cui va in contro nel caso in cui decida di trasgredire la regola.

Attraverso la sanzione poni il bambino (lo stesso avviene con l’adolescente) di fronte al bivio della responsabilità di scegliere e decidere se trasgredire per proprio piacere consapevole delle conseguenze oppure rispettare quanto concordato.

Diversamente, la punizione è decisa sul momento dopo che la regola è stata trasgredita e spesso è influenzata dall’umore del genitore, dal momento e la reazione è spesso differente tra mamma e papà. La punizione viene sempre vissuta come ingiusta.

Hai messo le sanzioni ma i tuoi figli se ne fregano? Significa che hai messo delle sanzioni che considerano minime.

La sanzione deve far scegliere il bambino (e poi l’adolescente) “cosa faccio? Rispetto e vado liscio, oppure trasgredisco, mi diverto e poi ne pago lo scotto?”.

Se la sanzione è blanda, la scelta non c’è o è facile.

Regole con figli adolescenti

Ragazzini pre-adolescenti o adolescenti: inizia il tempo della negoziazione.

Potrebbero iniziare le vere difficoltà.

Le difficoltà non sono obbligatorie ma se arrivano, è per queste ragioni:

  1.  Perché non hai mai lavorato sulle regole nel modo che ho descritto, quando erano piccoli. Non hai seminato adeguatamente e, come dice il proverbio, “Chi semina vento, raccoglie tempesta”

  2. Genitori che non accettano di dover negoziare con figli adolescenti e quindi cercano di imporsi come se fossero ancora dei bambini (e ovviamente i figli adolescenti si ribellano ad ogni cosa che li fa sentire dei bambini). L’atteggiamento dei genitori deve essere fluido e cambiare mano a mano che i figli cambiano crescendo… per alcuni genitori questo è complicato.

  3. Genitori che non comunicano tra loro come dovrebbe fare una coppia di genitori che fanno squadra, e quindi uno dei due negozia e l’altro no, generando malcontenti e discussioni tra gli adulti. La discordia tra genitori è terreno fertile per l’ingestibilità dei figli.

Il bisogno di opporsi alle regole

Dobbiamo accettare che i figli in età adolescenziale debbano avere i loro spazi, ANCHE PER DIRE NO.

Stanno formando una loro personalità da futuri adulti che non può e non deve essere una personalità dipendente (in questo caso dipendente dai genitori).

Ricordiamo che a questa età sono contrari, refrattari, iper-sensibili alle imposizioni, più gli dici le cose imponendole e più evitano di farle per dimostrare a te, e ancora di più a loro stessi, che ormai sono grandi e non sei più tu a dire a loro cosa fare.

L’adolescente ha bisogno che non gli si dica cosa DEVE fare. Sottolineo quel “DEVE”. Non gradisce imposizioni. Quindi puoi chiedere, puoi dire che avresti bisogno, puoi dire che è una tua necessità, ma poi lascia che agiscano.

Occorre imparare a mettere “la palla” in mano a loro! Quando sono piccoli la palla la giochi tu, scegli tu il gioco e le regole del gioco. Quando sono più grandicelli la palla è in gran parte in mano a loro e dovrai lasciargliela giocare come vogliono: sappiano, che se la giocano bene ne avranno un beneficio, se la giocano male ne pagheranno lo scotto.

È la vita ad essere così. Solo che, se lo impari a 30/40 anni, non c’è nessuno che ti aiuta a rialzarti quando ci picchi il muso; se lo vivi e lo apprendi a 14 o 15 anni, il genitore è li e una mano gliela può dare (pur lasciando che le conseguenze siano a carico dei figli).

La negoziazione delle regole

Con i figli adolescenti le regole non devono piovere dall’alto ma vanno condivise, negoziate, concertate:

1) c’è il problema X

2) quale regola possiamo mettere per ovviare a questa situazione?

3) sta bene a tutti?

4) se la trasgredisci quale può essere la sanzione? Solitamente dico ai miei figli: “È chiaro che nessuno vuole applicare alcuna sanzione, e so che non ce ne sarà bisogno ma, nel caso recondito che la trasgredissi per un qualche motivo? Quale sanzione ricade su di te? Come deterrente anche se so che non ce ne sarà bisogno” e a questo punto si decide insieme una sanzione che sia un reale deterrente e che sia ritenuta idonea da entrambi.

A questo punto la palla passa in mano a loro. Se rispettano la regola: gioia ed encomi, se non rispettano la regola c’è la sanzione che hanno concordato con me e di cui sono consapevoli perché sapevano che, trasgredendo alla regola X sarebbero incappati nella sanzione Y.

In questo modo non sei tu il cattivo o la cattiva ma sono loro che hanno, purtroppo, agito in modo tale da “beccarsi” la sanzione.

La palla è in mano a loro: causa- effetto. È così che si insegna la responsabilità.

 

Fabio Salomoni