Quanto tempo si deve dedicare al partner?

“Come si fa a sapere se il tempo che dedichi al partner o alla partner, è sufficiente?”

Molte delle mail che ricevo sono di lamentela nei confronti di partner (uomini o donne) che dedicano “troppo poco tempo” a chi hanno accanto e al rapporto di coppia. Qualche volta, raro ma accade, sono invece gli accusati (o le accusate) a chiedermi come riuscire a capire se stanno dedicando abbastanza tempo all’amato.

Credo in tutta onestà che non sia un problema quantitativo e non è neppure misurabile.

Ritengo sia un falso problema. Facessimo un’analisi di cosa c’è sotto questa domanda e questa situazione, scopriremmo che il problema non è qui e vi spiego il perché:

1) il bisogno di attenzioni oscilla. In alcuni momenti della vita vorremmo ricevere più attenzioni, sentiamo il bisogno di ricevere maggiore interesse, vorremmo che stessero di più con noi, che ci facciano più coccole ma, in altri menti della vita, siamo così presi da tante situazioni che ci assorbono, che quel bisogno è minore. Quindi, come puoi dare un minimo e massimo del tempo che dovresti dedicare all’altra persona per soddisfarla? Non si può.

2) Potresti dedicare molto tempo all’altra persona ma se lui o lei ha bisogno che tu le dedichi ancora più tempo, significa che in questo caso era poco. Lo stesso tempo dedicato a questa persona, magari con un’altra persona, all’interno di una coppia diversa, è fin troppo ed è quasi soffocante. Quindi come fai a stabilire a priori quanto debba essere il tempo giusto da dedicare al/la partner? Non puoi.

Lo ripeto: il vero problema non è quanto tempo si dedica ai partner.

Il problema è rendersi conto dello stato di bisogno del partner.

Senti, avverti o ti dice ch ne ha più bisogno? Allora cerco di dedicargliene di più. È un periodo dove ne ha di meno? Allora cerco di non essere soverchiante.

E quindi, quanto tempo si deve dedicare al partner?

Come capire i bisogni dei partner?

Una volta chiarito che non si può dare una cifra ad indicare il giusto tempo da dedicare a chi abbiamo accanto e, stabilito anche, che occorre capire il momento e la situazione, per riuscire ad agire al meglio tutto dipende da 2 cose:

1) la tua sensibilità

2) il vostro dialogo

La sensibilità è importantissima perché non tutto può essere detto per filo e per segno; ma il dialogo è indispensabile perché non tutto può essere lasciato all’intuizione e, anzi, in molti casi l’intuizione è pochissima e allora, l’unico rimedio è il dialogo.

Spesso sono le compagne o mogli a lamentare scarso coinvolgimento e poche attenzioni dei partner. Allora, per una volta, consentitemi di rivolgermi brevemente ai maschietti, o comunque a coloro che vengono accusati di dedicare poco tempo al rapporto di coppia:

Ti capisco. Sei sempre molto occupato. Il lavoro assorbe totalmente ed è importante, non lo si può tralasciare. Lei se ne lamenta, l’unica cosa che puoi fare è: accettare il fatto che lei abbia ragione, ammetterlo e chiedere scusa.

Questi primi 3 passi possono apparire ovvi e poco utili, ma sono il primo indispensabile passo per riportare serenità nella coppia.

È ovvio che se il o la partner sente il bisogno di ricevere maggiori considerazioni e attenzioni, occorrerà dedicare più tempo in tal senso, ma il primo passaggio, non è questo. Come ti ho già detto, il primo passaggio è riconoscere che il suo sentire non è immotivata follia.

Ho capito che il lavoro ti assorbe molto, lo accetto, non ti chiederò certo di lavorare male e in modo approssimativo, ma devi essere comprensivo rispetto al suo bisogno di poterti avere di più per sé.

Il rapporto è danneggiato dall’ego maschile

Quando una donna ti dice che sei troppo preso e che non ti ha quanto vorrebbe, noi maschietti lo viviamo come una accusa ed entriamo subito in modalità difensiva giustificandoci, ridimensionando l’accaduto o contrattaccando. Purtroppo non ci rendiamo conto che in quell’affermazione c’è molto di più di una semplice lamentela.

1) Quando una compagna manifesta il desiderio di trascorrere più tempo con te ti sta dicendo che le piaci, e molto, che tiene a te così tanto che non le basti. Quindi, quello che viene comunemente vissuto come un semplice rimprovero ha in sé anche una lusinga, un complimento… e allora, quando noi ci difendiamo, siamo fuori tema

2) Quando la compagna ti dice che le dedichi poco tempo ti sta anche dicendo che ha un bisogno, e te lo dice, apertamente, quindi esprime una sincerità, una liberà nell’esprimere ciò che sente. È bello, significa che ha fiducia in te e nel vostro rapporto. Immagina la differenza rispetto a quelle coppie dove si tengono tutto “dentro” perché hanno paura di dire e esporsi. Lei ti manifesta ciò che prova, si toglie l’armatura, manifesta una vulnerabilità e tu, per reazione, ti difendi, ti giustifichi, o contrattacchi… non è corretto.

Cosa dovrebbe dire un uomo in questi casi?

In base a quello che abbiamo fin qui detto, se dovessi formulare una frase più o meno ideale da dover dire in questi casi, sarebbe: “Hai ragione, dovrei stare con te di più, anche tu mi manchi… e ho preso questo impegno a cui tengo molto e non posso rinunciare, almeno per ora… ma mi fa piacere che tu senta la mia mancanza perché è una conferma che mi vuoi bene… e anche io vorrei poterti vivere di più…

Che ne dite compagne? Una frase così (detta con sincerità!!) vi farebbe arrabbiare o vi sarebbe di conforto? Quanto è diversa una affermazione di questo tipo rispetto ad una risposta con un tono della voce elevato: “Ma no. Cosa dici. Ho degli impegni ma ogni secondo libero lo dedico a te. Io ci sono sempre per te. Ieri abbiamo cenato insieme e l’altro ieri ti ho chiamata al telefono. Quindi ti sbagli, non è come dici, non ti sto trascurando per niente!” ed ecco che lei si arrabbia, perché non hai compreso la sua insoddisfazione, il suo piacere di condividere con te ciò che prova, non hai ascoltato il suo bisogno e se, quando una persona ti manifesta la propria sofferenza, noi ci preoccupiamo solo della nostra salvaguardia difendendoci e dicendo che si sbaglia e che esagera, ci stiamo impegnando più per noi che per l’altra persona.

Quanto tempo si deve dedicare al partner?

È egoistico. Staremmo considerando solo il nostro bisogno ci preoccuperemmo solo di noi stessi.

Per un qualche motivo ci sentiamo minacciati e scatta il salvavita a tutela del nostro bisogno di essere infallibili e senza macchia. Quando questo avviene siamo l’opposto dell’empatia. L’empatia si ha quando entri in contatto con l’altra persona e ne percepisci le emozioni divenendo molto vicino a quella persona, quasi un tutt’uno.

Quando si preferisce agire salvaguardando sé stessi, si parla di indifferenza (l’esatto contrario dell’empatia è l’alessitimia, che è un disturbo che porta alla difficoltà o all’incapacità di riconoscere e comprendere le emozioni e i sentimenti delle altre persone e le proprie… il dott. Spock di Star Trek per fare un esempio).

Se con la persona che si ama scatta una reazione di indifferenza invece che di empatia ci sarebbe da fare un bel lavoro sul perché ci sia quel bisogno di partire in difesa di sé stessi mettendo a repentaglio la relazione: perché si sente il bisogno di difendere a spada tratta il proprio ego. Cosa si teme?

 

Fabio Salomoni