Come ricostruire la coppia dopo un tradimento? Sono tante le volte che ho affrontato questo momento insieme alle coppie che mi chiedevano un consulto. Ecco quindi quali sono i miei consigli.

Sono 2 gli stati d’animo che generalmente entrano in gioco quando si subisce un tradimento: la delusione e la rabbia; quest’ultima può sfociare in desiderio di vendetta e, una parte di sé, sente il desiderio di “fargliela pagare” per la sofferenza che si sta provando. La delusione ha spesso come conseguenza la perdita di fiducia e il timore che possa riaccadere. Questo è un po’ il “quadro emozionale”che generalmente si verifica ed è un terreno altamente instabile sul quale è difficile ri-edificare qualcosa.

I passaggi da affrontare per ricostruire il rapporto:

Il primo passaggio consiste nel porsi una domanda importante: c’è stato un tradimento. L’altra persona ha compiuto un qualcosa che ti ha ferito profondamente, magari provi rabbia, senti che la fiducia è crollata. E ha portato con se tutte le belle aspettative, e i lieti propositi, che avevi ipotizzato. Va bene, hai ragione, ma quella persona la ami ancora?

Vuoi mantenere vivo il rapporto di coppia? Occorre capire se lo vuoi perché, nonostante tutto, tieni ancora all’altra persona, oppure se lo vuoi fare per non affrontare le difficoltà di una separazione.

È una domanda doverosa: ricostruire richiede impegno e, avrai la forza necessaria per accettare il riavvicinamento solo se avrai in te un valido motivo.

Se decidi di ricostruire solo perché ci sono di mezzo dei bambini e non vuoi che vivano la separazione dei loro genitori, sappi che stai facendo una falsa scelta. Perchè di certo non stai facendo loro un favore.

Crescere con due genitori che non si amano realmente, che fingono, che si guardano in cagnesco mantenendo una finta facciata, non è un buon esempio di rapporto di coppia e non è un in cui i figli dovrebbero crescere.

Tu lo ami ancora e vuoi un riavvicinamento

In questo caso il discorso è totalmente diverso. Perché, nonostante tutto, ti accorgi di provare ancora una tenue fiammella di amore per l’altra persona.

Ti senti deluso, ti senti amareggiato, ti senti avvilito, ti sembra che ogni ipotesi del futuro sia ormai fumo e macerie. Ma qualcosa, incredibilmente, in te è ancora accesa e ti accorgi che se si potesse ricostruire sarebbe una bella cosa. Non ne hai la forza, ti sembra impossibile, ma è ciò che vorresti. In questo caso, i margini ci sono.

Ricostruire la coppia dopo un tradimento: ascolta le tue emozioni

Ascolta ciò che provi: non rinnegare ciò che stai provando. La delusione, la rabbia, la tristezza, lo sconforto, sono stati d’animo naturali e che ti stanno parlando, stanno rivelando il tuo animo. Quando un amico ha bisogno di dirci qualcosa, dobbiamo dargli il tempo di parlarci, dobbiamo lasciare che si sfoghi con noi. Allo stesso modo, queste emozioni ci stanno parlando e dobbiamo lasciare loro del tempo perché escano, si manifestino ed evolvano. Questo aspetto è importante: devono evolvere.

Se provi rabbia, dopo un mese provi ancora rabbia e dopo un anno provi sempre rabbia, non stai compiendo il viaggio nel modo opportuno, stai continuamente ravvivando il ricordo sofferente di quanto è accaduto, arricchendolo di particolari e rendendolo sempre più distruttivo per te.

Lasciare che gli stati d’animo evolvano, non significa “dimenticare”. Spesso la gente mi scrive “come posso dimenticare?”: non puoi. Tutto ciò che ci ha fatto provare delle intense emozioni si stampa in modo indelebile nella nostra memoria.

Negli anni il ricordo muta. Alcune cose le rammenti in modo distorto, alcuni aspetti li ricorderai con maggiore enfasi, mentre altri si sbiadiranno. Ma ciò che è successo non può sparire dalla tua mente.

Quindi, occorre fare un percorso che ci permetta di “perdonare” e, preciso subito, perdonare non significa dire all’altra persona “non hai fatto niente, è tutto dimenticato, sei tornato candido”: no! Perdonare significa riuscire a ricordare quanto è avvenuto sentendo che non ha più il potere di innescare l’amarezza in te.

Lo ricordi, ma non ti fa più male, è mutato in un semplice fatto accaduto nella tua vita.

Ricostruire la coppia dopo un tradimento: i possibili scenari

È un passaggio indispensabile perché, quali potrebbero mai essere gli scenari futuri di una coppia che ricostruisce il rapporto dopo un tradimento?

  1. Chi ha tradito non si pente (o non realmente)
  2. Chi ha tradito si pente

Situazione 1: chi ha tradito, in realtà è colpevole, ha avuto un comportamento improprio. Ma invece di assumersene la responsabilità, cerca scuse e alibi, riversa la colpa sull’altra persona la quale, forse, non è esente da colpe, ma non può essere la sola “vittima e carnefice” di ogni cosa

Situazione 2: chi ha tradito è realmente pentito: si è accorto di aver fatto un’enorme stupidaggine, grave, molto grave, non si nasconde, sa di aver toppato e ne è dispiaciuto. A questo punto si aprono 2 scenari:

  • Perdoni per finta: riaccogli, ma lasci che quanto è accaduto sia sempre presente, che riecheggi tra le pareti di casa, sia si manifesti continuamente nelle risposte taglienti e negli sguardi accusatori. In un clima così, è molto probabile che il reo, che si era pentito, dica “sai che c’è? Ho fatto una enorme fesseria, mi sono cosparso il capo di cenere, mi sono inginocchiato e ho chiesto perdono, ma non è che posso fare l’ergastolano per ogni giorno del mio futuro”. Cosa accade? Che nonostante le buone intenzioni sei tu ad impedire che la situazione si possa ricostruire.
  • Perdoni, e quanto è accaduto diventa un amaro ricordo di un episodio via via sempre più marginale che verrà soppiantato di altri mille e mille episodi lieti.
    Quanti più episodi lieti saprai vere in futuro e quanto più quel ricordo si affievolirà.

È tutto perfetto così com’è

Uno dei miei punti di riferimento formativi è Marco Valerio Ricci.
Se io dico spesso in aula “ma.. campa sereno!” per dire alle persone di non farsi schiacciare da mille “seghe mentali” e da ingarbugliamenti del pensiero alla ricerca di infinite ipotesi e contro-valutazioni, lui nei suoi corsi ripete spesso “è tutto perfetto così com’è”.

È un concetto che apprezzo molto e che ritengo estremamente utile: tutto ciò che accade ha un perché! Sono convinto di questo: se 100 anni fa poteva stare bene vivere in un rapporto di coppia che raggrinziva e moriva giorno dopo giorno, oggi non è più così. Oggi le persone vogliono stare bene, vogliono poter vivere con emozioni positive la propria vita e, se il rapporto di coppia non è soddisfacente, è possibile che si caschi nella tentazione.

Quindi dobbiamo trarre un insegnamento da quanto è accaduto ed è anche la strategia per avere la risposta ai troppi perché che ti tormentano.

Ricostruire la coppia dopo un tradimento: non si giustifica chi ha tradito

Non lo giustifico, non dico che sia giusto, ma la verità è che se sei totalmente appagato dal tuo rapporto di coppia non senti il bisogno di pensare ad una relazione extraconiugale.

Lo sguardo accattivante del collega non ha presa se stai bene nel tuo rapporto di coppia: ti lusinga ma nulla più. La vicina di casa o la conoscente che fa la civettuola, la tizia della palestra che vedi nella sua tutina attillata, la guardi, apprezzi, ma nulla più. Non scatta il bramoso desiderio di volerlo, di volerla. Maslow insegna che i bisogni tornano ad essere bisogni nel momento in cui sono insoddisfatti; finché è appagato, il bisogno è dormiente: non senti il bisogno di dormire se sei riposato.

Quindi, dopo che la rabbia ha fatto il suo corso, dopo che la delusione è in parte evaporata, la domanda opportuna da farsi è: cosa può essermi sfuggito del rapporto con il partner? Quali bisogni psicologici ed emotivi sono stati sottovalutati e non sono stati soddisfatti?

Il vero problema delle coppie

Uno dei problemi più grandi è che si è ciechi.

Tu hai delle sensazioni, hai dei bisogni e credi, interpreti, ipotizzi che chi ti è accanto abbia gli stessi desideri e bisogni.
Quindi ti dai da fare per soddisfarli ma stai impegnandoti per l’altra persona pensando a te come punto di riferimento. Magari chi ti è accanto desidererebbe altro.

Stai mettendo litri e litri di benzina nel suo serbatoio, ma stai sprecando soldi, tempo ed energia, perché la sua automobile è ingolfata e tu non lo sai: va a gasolio.

L’altra persona, che vive la stessa cosa dal suo punto di vista, si aspetta litri e litri di gasolio e non li riceve. Vive nella frustrazione e, se fosse una persona evoluta, con un percorso di consapevolezza interiore, fermerebbe il mondo e direbbe “parliamo”, “cerchiamo di parlare”, “cerchiamo di capire”, “capiamo in che modo riportare il rapporto nella soddisfazione reciproca”.

Ecco la sua vera colpa: ha reagito alla mancanza che prova in sé, in modo istintivo, non in modo evoluto. Del resto, neppure tu hai probabilmente fatto questo passo. Le cose si sono trascinate, giorno dopo giorno, si sono taciute, non si sono affrontate e l’insoddisfazione ha aperto un varco nel quale si è intrufolato (per debolezza) il tradimento. Oppure hai cercato di instaurare il discorso, hai affrontato l’argomento, ma hai trovato un muro: non tutti sanno affrontare questi argomenti.

Ha fatto bene? No! Non sto dicendo questo e non sto giustificando chi tradisce. Ma ogni momento brutto o frustrante della vita, rimarrà tale se non ne sappiamo trarre un insegnamento, se non lo sfruttiamo per cambiare qualcosa, migliorandola.

Solo se ne sai trarre un insegnamento, quanto è accaduto, per quanto evitabile, per quanto distruttivo, per quanto lacerante, si trasforma in un’opportunità. E solo in questo modo potrai ricostruire il rapporto di coppia dopo un tradimento.

È da qui che puoi iniziare il riavvicinamento.
Se non fai questo passaggio, su cosa puoi ricostruire?
Come puoi pensare di ripartire in un rapporto insoddisfacente?

Per questo dico alle persone di venire al corso prima che accada qualcosa di spiacevole o per scoprire come ricominciare.

 

Fabio Salomoni