Le rinunce all’interno di una coppia non sono salutari. E su questo tema, una domanda che spesso mi viene posta è: “Perché devo rinunciare sempre alle mie esigenze per assecondare le sue?”

Ma, in verità, questo è un falso problema.
Chi pone questa considerazione sta osservando la superficie e non sta notando il reale problema.

Se ci pensiamo bene, c’è stato un periodo dove, fare qualcosa per la persona che amavamo ci dava gioia.

Non lo vivevi come una forzatura.
Non ti sembrava un “prostrarti” ai suoi piedi assecondando le sue esigenze rinunciando alle tue.

Anzi, non solo non era una rinuncia; era un atto volontario da cui traevi piacere.
Lo volevi proprio fare, godevi nel sapere di essere stata artefice e protagonista del suo piacere.

Con i figli è così. Il più delle volte è così. Il tuo sacrificio è ripagato dalla loro felicità e quindi corri come un’ossessa per andarli a prendere a scuola avendo prima fatto una scappata a casa a preparare il pranzo e poi li accompagni agli allenamenti e, nonostante la fatica e lo stress, lo fai con piacere perché è per il loro bene e la loro felicità.

Rinunce nella coppia – Il confine

Quindi c’è un confine prima del quale agisci con piacere e accetti le rinunce, oltre il quale diventa uno sforzo ed è solo un dispendio di energia.

Ognuno deve tracciare il proprio confine.

Ognuno disegna a terra la linea fin dove è disposta ad andare incontro senza che la cosa pesi troppo.
Lo devi sentire in te, ascoltandoti, e scoprirai che ci sono dei momenti o periodi dove quel confine è molto vicino a te e quindi hai poco desiderio di andare incontro all’altra persona e tutto ti pesa, e ci sono altri periodi dove il confine è più distante da te e ti permette di andare incontro all’altra persona senza avvertirne il peso o la costrizione.

Il marito vuole essere lasciato in pace

Se hai frequentato il mio corso base dedicato alle coppie (“Introduzione alle dinamiche di coppia”) sai che, così come le donne tendono ad avere il bisogno di ricaricarsi di ossitocina per stare bene, gli uomini per ridurre il proprio stress hanno bisogno di produrre testosterone e lo fanno:

  1. attraverso il riposo
  2. ricevendo gratificazioni e lodi

Quindi, accade spesso che il partner, al rientro a casa, non senta il bisogno di darsi da fare e preferisca “spiaggirsi” sul divano.
Ma è bene sottolineare che non stiamo parlando di giorni.
Per ricaricare le energie sono necessari 10-15-30 minuti, alcuni, forse un ora, ma di certo non tutto il fine settimana!!

Permettere al partner di soddisfare il suo bisogno di recupero energetico, non significa necessariamente che la partner debba sobbarcarsi ogni incarico e rinunciare al proprio bisogno di benessere.

Se la donna continua a mettere se stessa in secondo piano e a rinunciare alla soddisfazione dei propri bisogni, arrivano le difficoltà, che non sono legate al bisogno di lui di ricaricare le batterie di testosterone, ma è legato alla necessità di lei di ricaricare le batterie di ossitocina.

La soddisfazione dei bisogni non deve necessariamente avvenire contemporaneamente.
Perché deve esserci contemporaneità? Non è un obbligo.
Ci sarà un momento dove ti ricarichi tu e un momento dove permetti a lui di ricaricarsi.

Rinunce nella coppia – Il rapporto di coppia non si basa sulle pretese

Attenzione a pensare che il partner “debba” avere un certo comportamento, che è un suo “dovere” agire in un certo modo, perché si rischia di creare un rapporto che si basa sulle pretese e, quando non vengono esaudite, sulle accuse.

In questo tipo di rapporto non si fa altro che accumulare stress e aumentare il suo bisogno di testosterone e il tuo bisogno di ossitocina.

Se mia moglie mi aiuta a ricaricarmi di testosterone è meraviglioso e le sono grato.
Se ho più testosterone è più felice anche lei, perché ha accanto a sé un uomo più sicuro, soddisfatto e sereno.

Quando io aiuto mia moglie a creare più ossitocina io stesso ne traggo un vantaggio, perché lei è soddisfatta e io sono gratificato per avere il merito di aver determinato la sua soddisfazione (quindi mi sento di essere stato “bravo” e produco altro testosterone).

Ma questa è la condizione idilliaca.
Ci siamo arrivati dopo aver lavorato a lungo su di noi e sulla coppia.

Ciò che avviene di solito è un circolo vizioso, dove entrambi non si sentono appagati da ciò che ricevono e vivono dal rapporto, e pretendono di essere soddisfatti da chi hanno accanto. Quando non avviene sentono di non essere amati abbastanza, non si sentono presi in considerazione, vivono una profonda frustrazione e si accusano a vicenda.

Vorrei sentirmi più considerata e sostenuta

Il vero punto non è quanto debba ricaricarsi lui, non è neppure chi si debba ricaricare prima o considerare chi, all’interno della coppia, si dia da fare di più o di meno: il vero problema è che tu hai bisogno di sentirti sostenuta, considerata, presa in considerazione e questi bisogni non sono soddisfatti.

Se tu fossi appagata in queste necessità, non ti fregherebbe nulla di stare a fare il netto e la tara di chi ha più o meno peso, di quanto si riposa lui e di quanto ti impegni tu.

Il problema non è cercare il colpevole. Il problema è che hai un bisogno. Anzi, hai alcuni bisogni e meritano di essere soddisfatti.

Il bisogno di condividere il peso di alcune decisioni.
Il bisogno di ricaricare l’ossitocina.

Come posso ricaricare le mie energie?

Attenzione a credere che l’unica fonte di ossitocina debba essere il tuo compagno.

Devi considerare il tuo bisogno, è una priorità ed è fondamentale soddisfarlo, ma attenzione a credere che l’unica fonte di ossitocina debba essere il tuo compagno.

Se arriva da lui, tanto meglio, sarebbe perfetto, ma se non dovesse provenire da lui devi trovare altre soluzioni. Le più semplici? Circondati di amiche con le quali puoi parlare, condividere, sfogarti, ridere.

Mai come in questo momento storico le donne sono state caricate di responsabilità e stress.
In nome della parità, si sono ritrovate con gli stessi compiti e incarichi di prima e, in aggiunta, lunghe ore di altro stress al lavoro. Una volta a casa, la maggior parte delle donne non si sentono “a posto” se non svolgono le varie mansioni da “casalinga” il che comporta un dispendio di energie psicofisiche come mai nella storia precedente.

Le donne hanno spesso la netta sensazione di doversi sobbarcare un po’ tutto.

Il vero problema è che, indipendentemente da lui, devi trovare il modo di ricaricarti.

Rinunce nella coppia – Parlate dei rispettivi bisogni

Gli uomini non amano parlare di problemi legati al rapporto di coppia o alle problematiche legate alla gestione dei figli.

Non amano farlo ma è necessario.

Il vero problema è che spesso, proviamo a dire qualcosa ma lo diciamo con le parole sbagliate, con il tono sbagliato, con gli esempi sbagliati, con le finalità sbagliate. Quando questo avviene, il messaggio viene comunicato nel modo sbagliato e la conseguenza è che il tuo partner non ti capisce per come avresti voluto e ti fraintenda.

Consiglio sempre di chiederci se sia davvero colpa sua o se dovremmo imparare a comunicare in modo diverso e migliore. Non è sempre un problema di rinunce nella coppia, ma semplicemente di mancata comunicazione.

Invito sempre ad evitare di giudicare se ti adoperi bene o male.
Mi interessa che vi abituiate a considerare i risultati.
Se ottieni ciò che desideri e sei soddisfatta, ottimo, continua così.
Se ciò che desideri è qualcosa di diverso, allora occorre scoprire in quale altro modo agire.

La felicità è semplice, ma richiede impegno.

 

Fabio Salomoni