Tuo marito ti colpevolizza? Sono pochi i rapporti di coppia perfetti e ideali.
Nella maggior parte dei casi ci sono degli aspetti che non soddisfano a pieno ma si accettano per quieto vivere e per non cavillare su ogni cosa.

Altri rapporti di coppia sono condizionati dal senso di colpa, dalle accuse, dai rimproveri che più o meno quotidianamente ne minano la serenità.

Non sto parlando di mariti “padroni” che esercitano sulle compagne un potere d’altri tempi costringendole ad essere succubi, se fosse questo il caso, sarebbe così palese che non staremmo neppure a parlarne. No, stiamo parlando di mariti a modo, mariti che sanno essere anche amorevoli, compagni con i quali si trascorrono anche momenti di gioia ma che, di tanto in tanto, con una frase, con una osservazione, con una battutina ironica, vanno a colpire l’amor proprio della partner.

Non ne sono neppure consapevoli, non è premeditato, è più forte di loro e non si accorgono di ferire, ma poco importa perché le loro affermazioni pesano come macigni.

Stiamo quindi parlando di quelle situazioni di coppia dove mi viene detto: “Il rapporto di coppia va bene… tranne che” o “…a parte il fatto che…”, “…se non fosse che…”.

Le possibilità per fare un rimprovero o una osservazione svalutante sono infinite.

Alcuni sono dei professionisti nell’osservare e scovare ciò che non è come dovrebbe essere.

“Non sai neppure mettere il sale nella giusta quantità!”
“Una volta che ti chiedo una cosa, non la fai… non si può mai contare su di te!”
“Se ha preso un brutto voto è perché non lo segui abbastanza con i compiti!”

Impossibile cercare di non sbagliare. L’errore è una costante del vivere quotidiano. Ogni cosa la si potrebbe fare un pochino meglio e la ricerca della perfezione è assurda.

Ci troviamo in un momento storico dove lo stress la fa da padrone, tutti abbiamo infinite occupazioni ogni giorno di cui ci facciamo carico e non si può arrivare a tutto e in modo impeccabile per ogni cosa.

Quindi, quando qualcosa non è pienamente soddisfacente per il partner o è stata inevitabilmente tralasciata perché meno prioritaria rispetto ad altre faccende, ecco che, inesorabile, viene rimarcata la mancanza provocando profonde ferite nell’animo.

È vero che alcune persone potrebbero e dovrebbero organizzarsi meglio, ma la situazione che ti sto descrivendo non ha nulla a che vedere con la capacità di sapersi organizzare: anche se lo facessero e riuscissero ad assolvere ad ogni impegno, verrebbero comunque trovate in fallo per qualcos’altro.

Quando ricevo richieste d’aiuto per situazioni di questo tipo, chiedo sempre quale obiettivo abbiano: “Cosa ti aspetti a fine percorso?”

Alcune mi chiedono “Come posso fare in modo che mio marito non agisca più così?” ma è un obiettivo poco realizzabile perché non si può cambiare le altre persone specie se non hanno alcuna intenzione di farlo.

Tuo marito ti colpevolizza: perché lui accusa e rimprovera?

Perché lui accusa e rimprovera? Perché tuo marito ti colpevolizza? Di fronte a queste domande, molti di coloro che le leggono risponderebbero d’impulso “Perché è uno st**zo!”. Comprendo la risposta ma è superficiale e quasi sempre è il frutto della frustrazione o della rabbia.

Cerchiamo di conoscere meglio cosa si nasconde dietro a questi comportamenti, non per approvarli, ma per comprenderli.

Ti ricordo che non stiamo parlando di pessimi partner ma di persone amabili se non fosse che hanno questo dannato vizio di giudicare e sentenziare per ogni cosa che non va come vorrebbero.

Alcune di queste persone sono state cresciute da genitori che avevano proprio quello stesso atteggiamento. Non si accorgono quanto sia fastidioso per chi hanno accanto e deleterio per il rapporto di coppia perché lo considerano normale.

In questi casi, quando si fa notare loro che hanno questo tipo di abitudine, non capiscono neppure dove stia il problema. Spesso rispondono “Dico semplicemente le cose come stanno”.

Oppure sono persone con una bassa autostima, magari spesso rimproverate e sminuite da piccole, ogni volta che trovano e rimarcano una lacuna o una mancanza altrui hanno la sensazione di essere migliori. Abbattono gli altri per elevare sé stessi.

Se non puoi modificare lui, cosa fare?

Se stiamo parlando di una persona per la quale, nonostante il suo comportamento ferisca,  si prova amore e si desidera proseguire la relazione di coppia, non potendo agire modificando il suo comportamento, cosa si può fare?

La risposta a questa domanda me la dà una frase che ogni tanto veniva detta quando lavoravo nel reparto di Psichiatria:

“Il sadico si trova quasi sempre una masochista
un masochista trova quasi sempre una sadica”

e allora chiediamoci il motivo per cui quelle parole (che potrebbe evitare di dire!) feriscono così tanto.

Molto spesso, il vero problema per cui le parole di critica del partner feriscono così tanto e perché dentro di sé si pensa che le sue osservazioni abbiano un fondo di verità.

Certamente non è la verità, ma nel profondo, le persone che si sentono umiliate da alcune osservazioni, pensano che portino a galla un briciolo di verità… magari non totalmente, non completamente, ma le sue parole feriscono perché una parte di te crede che di quelle faccende dovresti effettivamente occupartene tu e se non ci riesci significa che non sei all’altezza, non sei abbastanza, non vali come dovresti valere.

Solo a questo punto le sue parole toccano nervi scoperti e fanno soffrire perché se così non fosse le sue parole scivolerebbero addosso senza minare la propria autostima.

Perché tuo marito ti colpevolizza?

Una donna che pensa di non assolvere a pieno i propri compiti come madre sente che quella “battuta” sulla sua mancanza è lacerante perché viene rimarcata una sua (lo pensa lei per prima) lacuna.

Se avesse la certezza di svolgere tutto al meglio e che fin dove può, arriva, e dove non può arrivare non puoi e basta, quelle stesse parole del compagno le vivrebbe in modo totalmente diverse e la sua reazione sarebbe differente.

Magari Lei ha avuto una mamma che, ai suoi occhi, arrivava a tutto e quindi nel giudicare sé stessa quando non ce la fa si convince di non essere abbastanza brava.

È solo un esempio, ma in questo caso si paragona ad una mamma idealizzata e vista come “perfetta” pur non sapendo, nella realtà, cosa facesse la mamma, quante incombenze tralasciasse, quali sbagli commettesse (è umano sbagliare).

Tutti i paragoni di questo tipo, come dovrebbe essere una moglie, come dovrebbe essere una mamma, come era la propria mamma, come è la suocera, come sono le amiche, sono tutti paragoni falsi, impossibili, inutili, fuorvianti e deleteri.

Se le parole di lui (che potrebbe fare a meno di dire… lo ribadisco per l’ennesima volta) fanno soffrire è perché c’è una ferita aperta. Il solo modo perché le cose cambino, non è aspettarsi la trasformazione del partner ma lavorare sul proprio atteggiamento, sul proprio modo di considerare le cose, sull’idea che si ha di sé stessi come persone, mogli e madri.

Il cambiamento inizia sempre da noi

Sia che lui si comporti così per abitudine appresa durante l’infanzia, sia che lo faccia perché ha bisogno di elevare sé stesso, la sua comunicazione è possibile solo se trova un certo terreno fertile. Non serve creare in casa un clima di guerriglia per ribattere colpo su colpo confrontandosi su chi riesca a far più male all’altro, sarebbe un disastro, ma occorre iniziare a mostrare un atteggiamento di risposta differente, che innescherà inevitabilmente dinamiche nuove. 

Lascio ad altri i soliti commenti da giudici che semplicemente criticano “lui dovrebbe” e “è colpa sua se non” . Metteremmo in atto lo stesso comportamento di chi stiamo criticando.
Io preferisco concentrarmi sul sentire di chi si sente sminuita e sulla ricerca di soluzioni praticabili.

 

Fabio Salomoni