Il bambino che si comporta male in pubblico è un vero problema e va affrontato! A quante mamme è successo di trovarsi in un negozio dovendosi concentrare più sul comportamento del figlio che sugli acquisti?
Una mia cliente ha raccontato proprio questo: era dal medico con il figlio che è divenuto via via sempre più ingestibile, sino a che lei, presa dalla frustrazione del momento, gli ha dato una sberla, innescando poi moltissimi sensi di colpa.
È una brava mamma, attenta e presente, queste reazioni sono estremamente sporadiche, quindi subito dopo avergli dato la sberla gli ha chiesto scusa per aver perso la calma e ha cercato di spiegarli il perché di quel gesto.
Il bambino si comporta male – Ma conosce le regole
Il bambino ha da poco terminato il primo anno di scuola e, quando si trova in classe, ascolta ciò che dice l’insegnante e rispetta le regole. Questo ci dice 2 cose:
- È in grado di controllare i propri comportamenti
- Ha riconosciuto nella maestra una figura credibile, di leadership, di riferimento
Allora perché quando è in giro con la sua mamma non la ascolta e si comporta come un’orda di Unni?
La motivazione più probabile è che a casa il bambino si è fatto l’idea che, se gli dicono di smetterla, non significa davvero che deve smetterla e può fare come vuole.
Perché si è creato questa idea?
- Forse perché ha ricevuto spesso messaggi poco coerenti che ne hanno diminuito la credibilità (“se non smetti subito ti butto tutti i giochi!!” ma poiché non puoi buttare tutti i suoi giochi, la tua affermazione diventa poco credibile).
- Magari perché ha ricevuto messaggi di poca sicurezza, tentennamento e ha dedotto che le affermazioni di quell’adulto fossero poco attendibili
- E probabilmente non sono state definite le regole e le conseguenze
Se, alla Coop si struscia per gli scaffali e tu gli dici di non farlo ma nulla più, la tua reazione non fa che confermare, dal suo punto di vista, che può fare come vuole perché le tue parole contano solo fino ad un certo punto.
Quindi occorre un minimo di rigidità in più, senza urla, senza rabbia, con fermezza.
Una calma fermezza.
Un tono pacato e deciso che dica “Hai avuto questo comportamento e, come concordato, ora accade che…”. Stop, non preoccuparti se piange, non preoccuparti se la sua reazione è ancor più plateale, resta ferma sulla tua posizione con tranquilla fermezza e vedrai che poco a poco inizierà a capire che hai tu il controllo della situazione.
Il bambino si comporta male – Come deve comportarsi un genitore?
La maggior parte dei genitori vorrebbe che i figli fossero tranquilli, composti, giudiziosi, educati. Delle statuine.
Non puoi decidere il comportamento di tuo figlio.
I bambini interpretano la realtà, traggono le proprie conclusioni e mettono in atto il comportamento che ritengono più opportuno per far fronte alle situazioni.
La grande abilità che il genitore deve affinare è: imparare ad adeguare il comportamento in base alla situazione e al carattere del bambino.
Come disse Virginia Satir “La vita non è come dovrebbe essere. È quello che è. È il modo in cui l’affronti che fa la differenza”.
Ecco 6 spunti per risolvere questo problema
- Definisci e informa i tuoi figli sulle regole in casa e fuori di casa. Come vuoi che si comportino
- Informali sulle sanzioni a cui andranno incontro se decideranno di non rispettare le regole
- Mantieni la calma e parla con serena fermezza
- Nel caso in cui non rispettino le regole, assegna le sanzioni di cui erano già a conoscenza. Non incrementarle sull’onda della rabbia o della frustrazione
- Spiega, ogni volta, che la sanzione la sapevano ed è la conseguenza della loro decisione di violare la regola
- Abbi pazienza. Non credere che basti spiegarlo una volta perché lo apprendano e cambino il loro comportamento. Modificare il comportamento dell’istinto richiede sforzo, impegno e tempo.
Con l’arrivo dell’età scolare, i bambini iniziano a comprendere sempre più che le azioni hanno delle conseguenze. L’idea di “causa-effetto” è solo da questa età in poi che inizia ad essere concreta e comprensibile. Per questo occorre iniziare a far comprendere al bambino che le sue decisioni e le sue azioni hanno delle conseguenze, belle o meno belle a lui la scelta, ma le regole le definisci tu, almeno ancora per qualche anno.
Poi arriverà l’adolescenza e tutto verrà messo in discussione, le cose cambieranno ma se non poni dei limiti ora, sarà molto complicato definire i limiti quando sarà adolescente.
Fabio Salomoni