Sei schiava della dipendenza da coppia? Sei nel posto giusto! Scopri tutti i motivi per cui questa dipendenza avviene e come uscirne.

Mai accontentarsi di un partner.

Nei momenti di difficoltà di coppia ci si trova spesso ad un crocicchio a tre vie: da una parte la possibilità di troncare il rapporto e ripartire in altra direzione, dall’altra parte la decisione di accantonare e rinunciare a te stessa portando avanti un rapporto di insoddisfazione, ed infine, la possibilità di impegnarti per riportare il tuo rapporto su un binario di soddisfazione e gioia.

Come ho già scritto in altri articoli, se non ci si vuole arrendere alla ricerca di un nuovo partner, è necessario scatenare in noi quella forza vitale, emotiva e creativa di quando il rapporto di coppia era ottimale.

Eh sì, perché la decisione di impegnarti per rimettere il rapporto di coppia su un percorso di soddisfazione e gioia, hai scelto la strada più impervia. Potrebbe darti enormi soddisfazioni ma, di certo, gettare la spugna e fuggire è più semplice (non mi sto riferendo a situazioni di violenza e abuso, situazioni dalle quali occorre allontanarsi al più presto).

Schiava della dipendenza di coppia? Ricostruire il rapporto?

Per fare questo, per riportare armonia all’interno del tuo rapporto di coppia, devi dimostrare un grande coraggio, perché è necessario abbandonare l’area di comfort, è necessario riconsiderare gli equilibri che si sono instaurati per abitudine e spesso senza nemmeno parlarne… ci si trova in quella routine senza sapere neppure come.

Per ridare solidità alla tua coppia devi anche correre il rischio di ferire, affrontando con sincerità chi ti è accanto, anche se è altamente probabile che all’inizio non capisca il tuo bisogno di “verità”.

Spesso non si parla per non aver discussioni. Ma se non parli, nulla si affronta e si risolve.
Ma perché non si parla? Cosa si teme? Si ha paura di innescare discussioni che portano più ad aumentare le distanze che a chiarire i punti di vista. Hai ragione: non solo devi deciderti a comunicare ma devi anche sapere come farlo.

Perché se lo scopo non è solo sfogarti, se lo scopo non è solo vomitare fiumi di lamentele, se lo scopo è mettere le carte in tavola per chiarire e ripartire insieme, allora devi parlare  ma non puoi farlo creando “terrà bruciata”.

Quando non ne puoi più

Quando il vaso sta per tracimare è il momento di dire basta.
Basta ai compromessi solo per avere una tregua apparente, basta alla cortesia di circostanza.

È vero che tutte queste cose ti hanno permesso di trascinare il rapporto fino ad oggi, ma è pur sempre un rapporto che si trascina.

Tutto deve essere ridefinito, tenendo ben presente che l’obiettivo è arrivare ad un livello di soddisfazione per entrambi.

Nietzsche definì il matrimonio “un dialogo” basato su una conversazione continua e radicale. Il comportamento del “non dico per non incrinare” sta incrinando proprio te.

So bene che molti uomini faticano a parlare delle difficoltà all’interno del rapporto. Preferirebbero sotterrarsi piuttosto che affrontare temi di questo genere, ma qui sta l’abilità di saper portare il proprio compagno a parlare di queste cose senza che si metta immediatamente sulla difensiva.

Devi essere disposta a condividere i tuoi pensieri, tutti, e le tue emozioni più intime, rispettando le differenze.

Attenzione: non è né facile, né rapido.

Arrendersi è più facile che impegnarsi nel recupero.

Separarsi è più rapido che insistere per ricreare una coppia felice.

Schiava della dipendenza di coppia? Dialogare con il partner

Ma il “dialogo consapevole” è la sola strada per creare un rapporto vero.

E se lui non accettasse questi cambiamenti e decidesse di lascarti?

È probabile che la tua paura di perderlo sia il motivo per il quale lo stai perdendo.
Se hai il coraggio di accettare che possa andare per la sua strada, avrai in te maggiore sicurezza, sarai più libera, e paradossalmente, desidererà starti accanto.

Crescita significa riuscire a lasciare andare il tuo bisogno, perché quel “ho bisogno di te” ti rende schiava.

Come imparare ad avere un “dialogo consapevole”? Ti aspetto in aula per scoprirlo.

 

Fabio Salomoni