Una fase che tutti i genitori devono affrontare, prima o poi, è quella della discussione con i propri figli adolescenti.

Non importa che siano ragazzini pre-adolescenti o adolescenti, è in questa fase che inizia il tempo della negoziazione.

Possono iniziare le difficoltà e, solitamente, avvengono per 2 motivi:

  1. Genitori che non accettano di dover negoziare con un figlio che considerano ancora piccolo
  2. Genitori che non comunicano e quindi uno dei due negozia e l’altro no, generando malcontenti e discussioni tra gli adulti. La discordia dei genitori è terreno fertile per la ribellione dei figli.

Giunti a questa età, i figli, devono avere i loro spazi: anche di dire i loro no. Anche per essere contrari.

Stanno formando una loro personalità da futuri adulti e, non può e non deve essere una personalità dipendente (in questo caso dipendente dai genitori).

Inutile imporre all’adolescente

I figli hanno bisogno di mettersi alla prova staccandosi dai genitori. Per farlo devono dire no: “Metti il maglione” “No” e ha ragione; perché mai dovresti dire tu ad un figlio di 12-15 anni di mettere il maglione?

So già la risposta che vorresti darmi: “Perché se esce senza, sente freddo” ok, d’accordo, ma non è un problema tuo. È un problema suo perché sarò lui/lei a sentire freddo. questo gli servirà di lezione e, la prossima volta, metterà il maglione di sua iniziativa senza che sia tu a trattarlo come un bambino piccolo. Al bambino piccolo gli dici che deve mettere il maglione e se non vuole, lo mette ugualmente, perché sei tu a decidere. Se è adolescente, è un problema suo.

Ti dico di più: in questo momento di ribellione, il tuo insistere perché metta il maglione lo farà reagire in opposizione, e anche se sentirà freddo, continuerà a non metterselo pur di non darti ragione e soddisfazione.

Quindi la strategia migliore è lasciare che agisca in libertà. Non innescare una discussione con gli adolescenti per questi motivi, rovineranno solo la vostra giornata e saranno poco produttive.

Ma attenzione: vogliono illudersi di essere ormai adulti, ma non lo sono. Quindi, con questo bisogno di autonomia, commetteranno errori. Non importa. Lasciamo che ne facciano. Serve per apprendere. Accantona la tua propensione all’accudimento.

L’adolescente ha bisogno che non gli si dica cosa deve fare. Sottolineo quel “deve”. Non gradisce imposizioni. Quindi puoi chiedere, puoi dire che avresti bisogno che lui/lei facesse, puoi dire che è una tua necessità ricevere un aiuto, ma poi lascia che decidano in autonomia.

Discussione con gli adolescenti, i loro NO

L’adolescente non deve dire sì a tutto ciò che dici, altrimenti non crea una propria personalità.

Quando sono adolescenti iniziano a pensare in modo “obiettivo” secondo i loro parametri, che è certamente diverso dal tuo essere “obiettivo”, come la vedi tu, con i tuoi parametri, i nostri figli stanno formando i propri valori ed i propri principi, hanno priorità diverse, fanno considerazioni differenti, ciò che per te è fondamentale per loro è marginale perché non li riguarda da vicino.

Sei tu che lo devi accettare, perché è un dato di fatto.

Dobbiamo lasciare che i nostri figli aprano le ali e volino da soli o almeno, ci provino.

Allora cosa occorre fare? Stabilire le poche regole, capire se le hanno comprese, negoziare, e poi lasciare che nuotino come girini nello stagno delle loro possibilità… liberi.

Il messaggio che noi genitori dobbiamo dare è: “Più vuoi libertà e più ti do libertà, ma più libertà comporta più responsabilità. Le tue scelte ricadono su di te. Se le ricadute sono pessime significa che sei poco responsabile e quindi avrai meno libertà. Dipende da te!”

Le difficoltà dell’adolescenza

Meno pretesa. Il periodo dell’adolescenza è già molto molto molto complicato. Arriva l’amore o comunque i sentimenti, le emozioni si fanno dirompenti, il corpo che cambia, le priorità che cambiano, gli amici diventano il centro del mondo, e diventano lo specchio con il quale vedono se stessi: devono essere accettati dal gruppo e non è facile, richiede sforzo, impegno.

In questa situazione, con queste difficoltà, arriviamo noi con richieste del tutto al di fuori dai loro interessi (che per loro sono secondari e marginali) e non hanno tempo, voglia e energie da dedicare alle nostre stupidaggini (per loro sono così: stupidaggini senza senso e senza importanza).

Era lo stesso pensiero che molto probabilmente facevamo noi alla loro età: perché mai, loro, dovrebbero essere adolescenti che pensano, ragionano e rispondono attraverso azioni da adulto? Non sarebbe sano. I ragazzini che si comportano da adulti lo fanno perché la vita li ha privati della fanciullezza o li dell’adolescenza… ma è una tragedia.

Come comunicare con loro? Come instaurare un rapporto sereno?
Come svolgere al meglio il compito genitoriale durante questa loro fase di vita? Contattami e scoprirai le migliori strategie.

 

Fabio Salomoni